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sabato 23 giugno 2012

Sindrome di Quirra: “Tumori dovuti alle esercitazioni militari"

Sindrome di Quirra: “Tumori dovuti alle esercitazioni militari"


Si è svolta il 20 giugno la prima udienza preliminare per il processo sul disastro ambientale nel Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze Salto di Quirra (Pisq), che vede coinvolte a vario titolo e con diverse responsabilità venti persone. Secondo le analisi la cosiddetta "Sindrome di Quirra" che ha causato numerosi casi di tumori e di decessi nella popolazione civile e militare sarebbe causata da sperimentazioni di armi munizioni e alle polveri di guerra disperse nell'ambiente.
LANUSEI - Si è svolta il 20 giugno la prima udienza preliminare per il processo sul disastro ambientale nel Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze Salto di Quirra (Pisq), Sardegna: in aula venti indagati, accusati di omissioni, abuso di ufficio, favoreggiamento, falso ideologico e ostacolo all’accertamento del disastro ambientale. Le prossime sedute sono state aggiornate per il 18 e 25 luglio dal Gup del Tribunale di Lanusei, Nicola Clivio.
Come riportato da Ilfattoquotidiano, la clamorosa inchiesta aperta nel gennaio del 2011 da Domenico Fiordalisi vede indagati a vario titolo e con diverse responsabilità generali e comandanti della base di Quirra e del distaccamento a mare di San Lorenzo, tre membri di una commissione del ministero della Difesa, professori e tecnici universitari dell’ateneo di Siena, due chimici della Sgs spa Italia, il medico responsabile del poligono e il sindaco uscente di Perdasdefogu. L’inchiesta senza precedenti sta cercando di chiarire dopo oltre un decennio di denunce finite nel dimenticatoio gli effetti della cosiddetta Sindrome di Quirra.
Nell’area sono infatti registrati numerosi casi di tumore tra gli allevatori che hanno portato gli animali al pascolo proprio nelle aree del poligono, tra i militari che hanno operato nella base e tra i civili che vivono nei paesi limitrofi. Le polveri di guerra e le scorie di sperimentazioni condotte all’interno della base sono indicate come la causa più probabile dei numerosi casi di tumore. Il poligono è stato sequestrato per oltre sei mesi all’avvio delle indagini e 18 salme di pastori sono state riesumate per ulteriori indagini volte a stabilire la presenza di metalli cancerogeni. Ed infatti le analisi dei consulenti scientifici della Procura di Lanusei hanno determinato la presenza di torio radioattivo e altri metalli pesanti cancerogeni. Nei corpi “veniva misurata un’anomala quantità di torio (radioattivo) superiore a chi non aveva lavorato in quelle aree”, si legge in un’analisi curata dal professor Evandro Lodi Rizzini del Cern di Ginevra. Gli stessi metalli sono stati ritrovati in alcune zone del poligono, in quantità ben oltre i limiti di legge e si sarebbero distribuiti grazie alle fonti che confluiscono in un ramo di acquedotto della zona. Secondo il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi, le morti per tumori e leucemie tra i civili sono riconducibili alle sperimentazioni di armi e munizioni condotte nella zona e allo “smaltimento illecito di rifiuti”, ossia “brillamenti o interramenti di materiale bellico (bombe e munizioni) della Seconda guerra mondiale, senza nessuna cautela per l’ambiente”.
Il professor Lodi Rizzini sostiene in un’intervista che il torio sarebbe più pericoloso dell’uranio, metallo solubile nei suoi composti che vengono ingeriti o inalati. Il torio è infatti insolubile e rimane nell’organismo umano per anni e anni. Il torio, che veniva usato come mezzo di contrasto per le radiografie, è stato proibito a partire dal 1955 per la sua pericolosità: le statistiche hanno in seguito mostrato un aumento di mortalità delle persone che avevano utilizzato questa sostanza rispetto a coloro che non ne avevano fatto uso. L’assorbimento gastrointestinale rappresenta la principale via di assorbimento del torio nel corpo umano. Una piccola percentuale, compresa tra lo 0.02 e lo 0.05 % del quantitativo ingerito finisce nel circolo sanguigno attraverso l’intestino. Di queste quantità, il 70% si deposita nelle ossa con periodo di dimezzamento biologico di 22 anni, il 4% nel fegato, il 16% nel resto dei tessuti mentre il restante 10% viene escreto (fonte: Università di Pisa).

leggi anche http://byebyeunclesam.wordpress.com/2012/02/02/disastro-ambientale-in-sardegna/#comment-4863

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