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ALTALEX NEWS


domenica 29 luglio 2012

Cassazione civile , sez. lavoro, sentenza 02.04.2012 n° 5230

Il danno biologico non ricomprende quello morale
Cassazione civile , sez. lavoro, sentenza 02.04.2012 n° 5230  

Al fine di evitare una duplicazione del risarcimento è necessario tenere distinte la valutazione del danno morale da quello biologico. E' quanto ha stabilito la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, con la sentenza 2 aprile 2012, n. 5230.

Il caso vedeva un lavoratore, intento a lavorare sopra un ponteggio, non munito di cinture di sicurezza, rovinare al suolo, riportando gravi lesioni personali. Il giudice di merito affermava l'esclusiva responsabilità dell'accaduto in capo al datore di lavoro e condannava quest'ultimo al risarcimento del danno biologico e di quello morale, quale quota del primo.
Il giudice nomofilattico evidenzia come “il danno non patrimoniale derivante dalla lesioni dell'integrità fisica del lavoratore, identificato nella sommatoria di danno biologico (all'integrità fisa) e danno morale (consistente nella sofferenza per l'ingiuria fisica subita), non richiede, ai fini della risarcibilità, la sussistenza dei presupposti di cui all'art. 185 c.p., essendo riferibile ai diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti".
In tema di liquidazione del danno non patrimoniale, continuano la Suprema Corte, al fine di stabilire se il risarcimento sia stato duplicato, rileva non il nome assegnato al pregiudizio lamentato dall'attore (biologico, morale, esistenziale) ma unicamente il concreto pregiudizio preso in esame dall'organo giudicante. Di conseguenza, si ha duplicazione di risarcimento solo quando il medesimo pregiudizio sia stato liquidato due volte, sebbene con l'uso di nomi diversi.
In conclusione, il giudice di primo grado ben avrebbe potuto liquidare anche il danno morale, laddove sussistente, ma avrebbe dovuto specificamente motivare in ordine ad ulteriori profili di danno non coperti da quello già liquidato a titolo di danno biologico ed operare un'autonoma valutazione degli stessi.
(Altalex, 17 aprile 2012. Nota di Simone Marani)

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE

SEZIONE LAVORO

Sentenza 2 aprile 2012, n. 5230

Svolgimento del processo
S.M. esponeva al giudice del lavoro di Reggio Emilia di aver riportato un grave infortunio sul lavoro come dipendente di G.A., titolare dell1 omonima impresa. Mentre lavorava non munito di cintura di sicurezza nell’allestimento di un ponteggio privo di parapetti cadeva a terra riportando gravi lesioni personali. Controparte si costituiva contestava la fondatezza del ricorso. Il Giudice del lavoro di Reggio Emilia con sentenza del 9.2.2005 rigettava la domanda.
Sull’appello del S. la Corte di appello di Bologna, con sentenza del 21.10.2008, accoglieva l’appello e dichiarava che l’infortunio occorso al S. era avvenuto per esclusiva responsabilità del G. con condanna dello stesso al pagamento delle somme di cui in sentenza per danno biologico e danno morale. La Corte territoriale richiamava anche la ricostruzione dei fatti così come operata in sede penale dal Tribunale di Reggio Emilia da cui risultava che il S. si era infortunato mentre stava allestendo il ponteggio in questione, privo di parapetti. Ciò era chiaramente emerso dalle dichiarazioni dello stesso S. rese anche all’Ospedale. L’unica discrasia tra le due dichiarazioni rese dal S. nel Marzo 1997 era che solo nella prima lo stesso aveva affermato di aver usato cinture di sicurezza, circostanza poi non confermata. La Corte territoriale indicava poi le ragioni per cui dovevano ritenersi più attendibili le dichiarazioni rese il 24.3.1997, tra cui il fatto che le cinture di sicurezza non erano state rinvenute in cantiere e i riscontri offerti dagli accertamenti del tecnico Ausl B. Era vero che nel dibattimento penale il S. si era marginalmente contraddetto sul punto della funzione del ponteggio e che aveva affermato che le cinture di sicurezza si erano strappate, ma la prima contraddizione appariva irrilevante e la seconda affermazione era spiegabile con il trauma ricevuto, tanto più che, come detto, le cinture non erano state ritrovate. Il teste V. aveva poi categoricamente affermato che non erano state usate cinture di sicurezza. La versione offerta dal detto teste e dal S. in ordine alla ragioni per cui quest’ultimo si era arrampicato sul ponteggio erano del tutto inverosimili come accertato anche in sede penale. Pertanto era certa la responsabilità del datore di lavoro nella causazione dell’evento perché il lavoratore era addetto senza indossare cinture di sicurezza (anche se presenti nel cantiere) al momento della caduta all’allestimento del ponteggio, privo anche di parapetti.
Circa la quantificazione del danno biologico, accertato come da CTU, alla luce delle tabelle in uso al Tribunale di Milano la Corte assegnava la somma di Euro 97.000,00 per danno biologico e per danno morale l’ulteriore somma di Euro 48.500,00 stabilita nella misura pari alla metà di quello biologico, tenuto conto della limitazione alla funzionalità perdurante ed alla sindrome ansioso depressiva sviluppatasi in conseguenza dell’infortunio. All’epoca dell’infortunio l’assicurazione INAIL non copriva né il danno biologico, né quello morale.
Ricorre il G. con quattro motivi, resiste il S. con controricorso.
Motivi della decisione
Con il primo motivo si deduce la violazione e falsa applicazione degli artt. 112, 115 e 116 c.p.c. nonché l’omessa, insufficiente motivazione della sentenza impugnata. La motivazione non offrirebbe una puntuale ricostruzione dei fatti e si fonda su di un acritica ricezione di quanto emerso in sede penale.
Il motivo è infondato in quanto del tutto generico: non si offrono, infatti, specifiche censure alla motivazione della sentenza impugnata che ha, invece, analiticamente esaminato il materiale probatorio e le dichiarazioni rese dal testi e dallo stesso S. (come si evince anche dalle premesse della presente sentenza), e certamente non si limita al mero ed acritico richiamo a quanto emerso in sede penale (che comunque poteva certamente essere preso in considerazione ai fini della presente decisione). La motivazione appare accurata e puntuale, le censure sono, come detto, del tutto apodittiche e prive della necessaria correlazione con le argomentazioni in concreto adottate nella sentenza impugnata.
Con il secondo motivo si deduce la violazione o falsa applicazione dell’art. 2087 c.c. ed anche l’omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione della decisione impugnata: vi era stato un abnorme comportamento del S.; mentre nessuna omissione era addebitabile al ricorrente.
Il motivo appare infondato. A parte la questione della palese inidoneità del motivo di diritto così come formulato che non offre alcuna correlazione con il caso in esame e della mancanza della sintesi riassuntiva prevista dalla medesima norma, va osservato che nel motivo si offrono censure di merito, inammissibili in questa sede che tendono ad una ricostruzione alternativa a quella operata nella sentenza impugnata. La Corte territoriale con motivazione congrua e logicamente coerente ha escluso che vi sia stato un comportamento abnorme da parte del ricorrente e le omissioni a carico del datore di lavoro emergono con chiarezza nella mancata adozione delle cinture di sicurezza (non rinvenute nel posto) e nella mancata installazione di parapetti (pag. 11 della sentenza impugnata). È giurisprudenza pacifica di questa Corte che il datore di lavoro non possa limitarsi a mettere a disposizione del dipendente le previste cinture, ma debba vigilare e concretamente controllare che le stesse siano indossate (ex plurimis Cass. n. 4980/2006, Cass. n. 11895/2003).
Con il terzo motivo si deduce la violazione o falsa applicazione dell’art. 2087 c.c. e la carenza motivazionale della sentenza impugnata : era stato escluso il concorso di colpa in modo immotivato.
Il motivo appare infondato. Va, a tal fine, ricordato che la Corte di appello ha concretamente escluso ogni comportamento abnorme del ricorrente e che pertanto l’esclusione di un concorso di colpa risulta esaurientemente e logicamente motivata alla luce delle osservazioni svolte supra. Nel motivo si allude ad un comportamento comunque imprudente del lavoratore, senza però specificarlo, né si indicano gli atti processuali dai quali sarebbe emerso.
Con l’ultimo motivo si deduce la violazione e falsa applicazione dell’art. 2087 c.c. e l’omessa, insufficiente e contraddittoria motivazione della sentenza impugnata in merito alla liquidazione del danno morale, che è stato ritenuto in via automatica come quota del danno biologico.
Il motivo appare fondato. Posto che per tale quesito sono state assolte le prescrizioni di cui all’art. 366 bis c.p.c., va ricordato l’orientamento di questa Corte secondo cui “il danno non patrimoniale derivante dalla lesioni dell’integrità fisica del lavoratore, identificato nella sommatoria di danno biologico (all’integrità fisica) e danno morale (consistente nella sofferenza per l’ingiuria fisica subita), non richiede, ai fini della risarcibilità, la sussistenza dei presupposti di cui all’art. 185 c.p., essendo riferibile ai diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti. Nella specie la cassazione ha confermato la sentenza impugnata, che aveva ritenuto risarcibili, ai sensi dell’art. 2059 c.c., sotto voci distinte con adeguata personalizzazione del danno biologico e morale derivante dalla riduzione della capacità lavorativa conseguente ad un infortunio sul lavoro” (Cass. n. 12593/2010) ed ancora “in tema di liquidazione del danno non patrimoniale, al fine di stabilire se il risarcimento sia stato duplicato ovvero sia stato erroneamente sottostimato, rileva non il nome assegnato dal giudicante al pregiudizio lamentato dall’attore (biologico, morale, esistenziale) ma unicamente il concreto pregiudizio preso in esame dal giudice. Si ha pertanto duplicazione di risarcimento solo quando il medesimo pregiudizio sia stato liquidato due volte, sebbene con l’uso di nomi diversi” ( Cass. n. 15414/2011 cfr., in materia di danno subito dal lavoratore, anche Cass. n. 9238/2010).
Senza dubbio il Giudice di merito avrebbe potuto liquidare anche il danno morale laddove sussistente (peraltro nel caso in esame emerge che vi sia stato anche un accertamento dei fatti in sede penale), ma avrebbe dovuto specificamente motivare in ordine ad ulteriori profili di danno non coperti da quello già liquidato a titolo di danno biologico ed operare un’autonoma valutazione degli stessi. Invece nella motivazione della sentenza impugnata i danni liquidati a titolo di danno morale appaiono correlati alla medesime malattie considerate per il danno biologico e liquidati, nella loro entità, in una quota parte di tale ultimo danno. La motivazione pertanto appare non coerente con i principi fissati dalla ricordata giurisprudenza di questa Corte che imponeva una specifica considerazione dei profili di danno ed anche una specifica e separata quantificazione. Sul punto si impone quindi la cassazione della impugnata sentenza, con rinvio (anche per le spese) alla Corte di appello di Bologna in diversa composizione.
P.Q.M.
La Corte:
Accoglie per quanto di ragione il quarto motivo di ricorso e rigetta gli altri, cassa la sentenza impugnata in relazione alla censure accolta, con rinvio alla Corte di appello di Bologna in diversa composizione, anche per le spese.

sabato 28 luglio 2012

Cass.civ.Sez.Unite del 16ottobre2006 n.22217

Cass.civ.Sez.Unite,16ottobre2006,n.22217

Il provvedimento di diniego, di revoca o di annullamento del permesso di soggiorno non costituisce un antecedente logico del provvedimento di espulsione, ma solo un antecedente di fatto. Infatti, per il principio dell'esecutorietà degli atti amministrativi, il decreto di espulsione non è condizionato al previo accertamento della legittimità del provvedimento di revoca o di annullamento. Di conseguenza, il venir meno del titolo che giustifica la permanenza dello straniero sul territorio nazionale ne comporta automaticamente l'espulsione.

Fatto
Con ricorso depositato in data 8 novembre 2005 A.e.B. conveniva in giudizio dinanzi al Giudice di Pace di Perugia il locale Ufficio Territoriale di Governo e impugnava il decreto di espulsione del Prefetto di Perugia notificato il 19 ottobre 2005 unitamente all'ordine di lasciare il territorio nazionale emesso dal questore chiedendone l'annullamento, previa sospensiva e disapplicazione dei provvedimenti di rigetto dell'istanza di regolarizzazione e di revoca del permesso di soggiorno, già impugnati dinanzi al giudice amministrativo.
Con sentenza del 28 novembre 2005 il giudice di pace rigettava la domanda osservando che al giudice ordinario spettava un controllo di mera legittimità del provvedimento di espulsione, che era stato emesso nella ricorrenza di tutti i presupposti di legge dal momento che il ricorrente, titolare di un permesso di soggiorno di validità trimestrale in attesa di occupazione, successivamente rinnovato per lavoro subordinato era stato raggiunto da un successivo provvedimento di revoca e respingimento delle istanze di emersione e regolarizzazione.
Contro la sentenza ricorre per Cassazione A.e.B. con un unico complesso motivo.
Non hanno presentato difese l'Ufficio Territoriale del Governo di Perugia e il Questore di Perugia.
Il ricorso è stato assegnato alle Sezioni Unite per la risoluzione di un contrasto di giurisprudenza verificatosi in materia.

Diritto
Va dichiarata preliminarmente l'inammissibilità del ricorso proposto contro il Questore di Perugia, che non risulta citato nel procedimento dinanzi al giudice di pace e che non ha titolo a parteciparvi poichè la legittimazione a stare in giudizio nei procedimenti di impugnazione del decreto di espulsione appartiene esclusivamente all'autorità che ha emesso il provvedimento, che nella specie è il Prefetto di Perugia ai sensi del D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, art. 13 bis, comma 2.
Con l'unico motivo di ricorso viene denunciato genericamente il vizio di motivazione su un punto decisivo della controversia e la violazione o falsa applicazione di non meglio specificate norme di diritto e si sostiene che il giudice di pace non avrebbe preso in considerazione, ai fini della loro disapplicazione, i provvedimenti di revoca della legalizzazione e contestuale rigetto dell'istanza di regolarizzazione, nonchè quello di revoca del permesso di soggiorno, che erano viziati da gravi irregolarità - consistenti, in particolare, nell'omessa comunicazione dell'avvio del procedimento, nell'eccesso di potere per difetto di istruttoria e di motivazione e nella mancata concessione del termine di quindici giorni per l'abbandono del territorio nazionale; si osserva, inoltre, che erroneamente era stata imputata al ricorrente la sottrazione ai controlli di frontiera in quanto, avendo egli ottenuto un permesso di soggiorno poi revocato, ciò comporta va necessariamente l'avvenuto accertamento del regolare attraversamento della frontiera.
La censura, che esaurisce sostanzialmente la sua portata nella denuncia del mancato esercizio del potere di disapplicazione dell'atto amministrativo illegittimo da parte del giudice ordinario, non ha fondamento.
Merita infatti di essere ribadito il consolidato orientamento della giurisprudenza, secondo cui il provvedimento di espulsione è provvedimento obbligatorio a carattere vincolato sicchè il giudice ordinario dinanzi al quale esso venga impugnato è tenuto unicamente a controllare l'esistenza, al momento dell'espulsione, dei requisiti di legge che ne impongono l'emanazione, i quali consistono nella mancata richiesta in assenza di cause di giustificazione del permesso di soggiorno, ovvero nella sua revoca od annullamento o nella mancata tempestiva richiesta di rinnovo che ne abbia comportato il diniego; non è invece consentita al giudice investito dell'impugnazione del provvedimento di espulsione alcuna valutazione sulla legittimità del provvedimento del questore che abbia rifiutato, revocato o annullato il permesso di soggiorno ovvero ne abbia negato il rinnovo poichè tale sindacato spetta al giudice amministrativo, la cui decisione non costituisce in alcun modo un antecedente logico della decisione sul decreto di espulsione. E infatti - come si è già rilevato - il giudice dell'espulsione è tenuto solo a verificare la carenza di un titolo che giustifichi la presenza del ricorrente sul territorio nazionale, non anche la regolarità dell'azione amministrativa svolta al riguardo, le cui carenze non possono essere dedotte come motivo di impugnazione dell'espulsione. Ne consegue che la pendenza del giudizio promosso dinanzi al giudice amministrativo per l'impugnazione dei predetti provvedimenti negativi non giustifica la sospensione ne cessarla del processo instaurato dinanzi al giudice ordinario con l'impugnazione del decreto di espulsione del prefetto attesa la carenza di pregiudizialità giuridica necessaria tra il processo amministrativo e quello civile (contra, ma con affermazione incidentale non motivata: Cass. 20 giugno 2000, n. 8381). La pregiudizialità, infatti, non può essere ravvisata negli effetti pratici della pronuncia del giudice amministrativo la quale consentirà unicamente all'espulso, in caso di accoglimento del suo ricorso, di riproporre la domanda di permesso di soggiorno rientrando in Italia prima della scadenza del termine finale del divieto di rientro.

Va considerato al riguardo che con l'abolizione del contenzioso amministrativo la disapplicazione del provvedimento amministrativo illegittimo trovava la sua giustificazione nel divieto per l'autotorità giudiziaria di revocare, modificare o annullare l'atto amministrativo, restando tale potere appannaggio delle competenti autorità amministrative investite dal ricorso dell'interessato. Tale potere, con la successiva introduzione della giurisdizione amministrativa a tutela degli interessi legittimi del cittadino, riceve applicazione - secondo l'orientamento più rigoroso della giurisprudenza di questa Corte - solo nelle controversie tra privati nelle quali il provvedimento amministrativo non costituisca il fondamento stesso della posizione giuridica dedotta in giudizio ma venga in rilievo solo come suo antecedente logico, dando luogo ad una questione pregiudiziale in senso tecnico, oggetto di mero accertamento incidentale (Cass. 22 febbraio 2002, n. 2588; SS.UU. 10 settembre 2004, n. 18263/ 25 gennaio 2006, n. 1373).
Non mancano peraltro pronunce che ammettono il sindacato incidentale del giudice ordinario e la disapplicazione dell'atto amministrativo illegittimo nelle cause promosse nei confronti della Pubblica Amministrazione, allorquando la posizione dedotta in giudizio sia un diritto soggettivo e conservi tale natura in ragione dell'inidoneità di quell'atto a degradare il diritto soggettivo a mero interesse legittimo trattandosi di atto vincolato a predeterminati requisiti di legge e, quindi, tale da non costituire espressione di una potestà autoritativa e discrezionale, come si verifica frequentemente nel caso delle controversie promosse da utenti di un pubblico servizio i quali contestino l'importo preteso e ne chiedano la riduzione previa disapplicazione della tariffa posta a base del credito vantato dall'Amministrazione (tra le ultime pronunce in materia: Cass. 5 agosto 2005, n. 16547; 2 marzo 2006, n. 4584).

E tuttavia, quando il provvedimento che sia suscettibile di sindacato in via incidentale trovi un indispensabile antecedente in un altro atto che ne consenta, o, addirittura, ne imponga l'adozione, il quale abbia portata autoritativa e abbia come destinatario la stessa persona a carico della quale sia stato adottato il successivo atto vincolato (impugnabile e impugnato dinanzi al giudice ordinario) le regole innanzi riportate, se consentono il riscontro della sussistenza e della persistenza del provvedimento anteriore - poichè, in caso contrario, verrebbe a mancare una delle condizioni necessaria per l'emissione del provvedimento successivo - non autorizzano tuttavia alcun sindacato di correttezza sull'esercizio del potere autoritativo in base al quale l'atto presupposto è stato emanato, poichè in tal caso il controllo sulla legittimità dell'atto anteriore, ancorchè mantenuto formalmente nei limiti dell'accertamento incidentale e della disapplicazione, si tradurrebbe sostanzialmente in un annullamento, rendendo inoperante l'azione amministrativa nel suo intero contenuto e nei confronti dell'unico destinatario e si tradurrebbe, perciò, in una usurpazione di attribuzioni da parte del giudice ordinario nei confronti del giudice amministrativo.

Ciò premesso, va sottolineato che il provvedimento di diniego, di revoca o di annullamento del permesso di soggiorno non costituisce antecedente logico del provvedimento di espulsione, ma solo un antecedente di fatto in quanto, per il principio del l'esecutorietà degli atti amministrativi, il decreto di espulsione non è condizionato al previo accertamento della legittimità del provvedimento di revoca o di annullamento sicchè il venir meno del titolo che giustifica la permanenza dello straniero sul territorio nazionale ne comporta automaticamente l'espulsione.

La disapplicazione dell'atto amministrativo il legittimo da parte del giudice ordinario è infatti possibile - come si è già rilevato - solo quando l'atto amministrativo non incida direttamente sul rapporto giuridico sottoposto all'esame del giudice ordinario, ma ne costituisca soltanto un presupposto senza entrare a far parte del thema decidendum sicchè della sua legittimità il giudice ordinario conosca solo in via indiretta e incidentale e non in via immediata come si verificherebbe nei confronti del provvedimento di annullamento o di revoca del permesso di soggiorno che costituisce non già un antecedente logico, bensì un mero antecedente storico che è la causa immediata del provvedimento di espulsione che ne costituisce mera attuazione per esser venuto meno il titolo che giustifica la permanenza dello straniero sul territorio nazionale.

Muovendo da tale considerazione il consolidato orientamento interpretativo di cui si è dato atto non appare validamente contrastato da una recente pronuncia (SS.UU. 18 ottobre 2005, n. 20125) la quale ha affermato che il giudice chiamato a pronunciarsi su un atto amministrativo che investa diritti soggettivi ben può sindacare in via incidentale l'atto che costituisca presupposto di quello impugnato senza superare i limiti della sua giurisdizione poichè tale affermazione rivela al sua portata effettiva solo se letta in connessione con la fattispecie sottoposta all'esame delle Sezioni Unite, che hanno rigettato un ricorso contro la pronuncia di annullamento di un provvedimento di espulsione in mancanza della prova dell'esito negativo della procedura di legalizzazione del lavoro irregolare: va infatti considerato che il D.L. 9 settembre 2002, n. 195, art. 2 convertito nella L. 9 ottobre 2002, n. 222, stabilisce che fino alla data di conclusione della procedura di legalizzazione di lavoro irregolare di cui all'art. 1, non possono essere adottati provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale nei confronti dei lavoratori compresi nelle dichiarazioni di emersione presentate dai rispettivi datori di lavoro sicchè il giudice dinanzi al quale sia impugnato il provvedimento di espulsione è tenuto a verificare per espressa disposizione di legge l'esistenza di un formale provvedimento di chiusura con esito negativo della procedura di legalizzazione senza con ciò procedere ad alcun accertamento incidentale, poichè la regolare chiusura con esito negativo della procedura di legalizzazione non costituisce un antecedente logico del decreto di espulsione, bensì un requisito necessario richiesto dalla legge per la sua validità con una deroga espressa alla disciplina generale.

Per gli stessi motivi non può essere utilmente invocata la pronuncia citata dal ricorrente (Cass. 5 gennaio 2005, n. 210) che ha affermato che il giudice non può confermare l'espulsione pronunciata a carico dello straniero entrato in Italia sottraendosi ai controlli di frontiera ove accerti che lo straniero non si è sottratto ai suddetti controlli, poichè anche in tal caso il giudice non disapplica alcun atto amministrativo illegittimo ma si limita unicamente a verificare l'esistenza dei presupposti richiesti dalla legge per l'espulsione dello straniero.

Non si ignora, infine, l'ordinanza della Corte costituzionale del 18 dicembre 2001, n. 414, la qua e, nel ribadire che va esclusa ogni palese irragionevolezza nella scelta del legislatore di attribuire al giudice ordinario la tutela nei riguardi dei provvedimenti di espulsione per le sue implicazioni sulla libertà personale e di circolazione dello straniero e di attribuire al giudice amministrativo la tutela nei confronti dei provvedimenti in materia di permesso di soggiorno in considerazione dei presupposti oggettivi e soggettivi e dei poteri discrezionali che li connotano sostiene che la piena tutela contro il provvedimento di espulsione, esclusa ogni pregiudizialità amministrativa, può raggiungersi attraverso la disapplicazione dell'atto di rifiuto del permesso di soggiorno o del suo rinnovo con effetti di illegittimità derivata sull'atto di espulsione oggetto della sua giurisdizione piena, ma tale affermazione non ha portata decisiva nella risoluzione del contrasto di giurisprudenza sottoposto all'esame delle Sezioni Unite.

In conclusione, il ricorso non può trovare accoglimento e deve essere respinto.

La mancata partecipazione al giudizio degli intimati preclude qualsiasi pronuncia sulle spese giudiziali.

P.Q.M.

La Corte, pronunziando a sezioni unite, dichiara inammissibile il ricorso contro il Questore di Perugia e rigetta quello proposto contro il Prefetto di Perugia.

Così deciso in Roma, il 28 settembre 2006.

Depositato in Cancelleria il 16 ottobre 2006

Sentenza della Corte di Cassazione SS UU del 16 febbraio 2010 n. 3686

Espulsione - Il rigetto dell’istanza di revoca di un decreto di espulsione va impugnato innanzi al Giudice ordinario

Sentenza della Corte di Cassazione del 16 febbraio 2010



Avv. Dario Belluccio
Con la sentenza n. 3686 le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno stabilito che la giurisdizione a conoscere sia dei provvedimenti di espulsione che delle istanze di revoca degli stessi provvedimenti appartiene alla giurisdizione ordinaria.
In sostanza, una volta avanzata istanza di revoca di un precedente decreto di espulsione innanzi alla competente Prefettura il relativo provvedimento di rigetto deve essere impugnato innanzi al Giudice di Pace e non innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale.
- Scarica la Sentenza
[ venerdì 7 maggio 2010 ]

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Note sintetiche sulla situazione del cittadino straniero privo di permesso di soggiorno in Italia
di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo
Immigrazione irregolare La legge base che regola la condizione giuridica dello straniero extracomunitario è il Testo Unico, n. 286/98, ampiamente modificato dalla L. 189/2002 meglio nota come "legge Bossi Fini". All’art. 2 il Testo Unico riconosce anche agli stranieri irregolari i diritti fondamentali della persona umana. In particolare i minori stranieri entrati irregolarmente non sono espellibili o respingibili e le autorità di polizia devono informare al più presto della loro presenza i (...) [ 5 aprile 2011 ]
Decreto Flussi 2010/2011 - La procedura dopo l’inoltro della domanda
L’iter della convocazione, del rilascio del visto, dell’ingresso del lavoratore
Le operazioni di invio delle domande nell’ambito del decreto flussi 2010 sono aperte fino ai sei mesi successivi dall’emanazione del decreto (dopo 120 giorni possono essere ulteriormente ripartite quote significative non utilizzate), ma in sostanza si sono chuse entro i primi minuti successivi alle ore 8.00 delle tre giornate di invio. Rimangono ancora delle quote disponibili per le conversioni da studio a lavoro ed altre tipologie di ingressi e conversioni il cui invio era previsto per il (...) [ 10 febbraio 2011 ]
Speciale decreto flussi 2010/2011
Il 31 gennaio, il 2 febbraio ed il 3 febbraio le date di invio. I moduli per la compilazione disponibili dal 17 gennaio
Le informazioni, i consigli utili, i commenti, gli aggiornamenti, i documenti, le guide, le segnalazioni
Attenzione!!! Le informazioni ed i consigli utili contenute di seguito sono fornite in attesa dell’emanazione di apposite circolari ministeriali che specificheranno in maniera più dettagliata le procedure Il presente articolo è in continuo aggiornamento. Se copi sul tuo sito questa scheda, o la stampi, aggiornala continuamente con le novità e le precisazioni inserite quotidianamente. I Documenti ufficiali: Il testo del decreto flussi 2010 Circolare del Ministero dell’Interno n. 18 del 3 (...) [ 31 gennaio 2011 ]
Decreto Flussi - La procedura telematica illustrata
Necessario scaricare un mini-client per procedere all’invio sincronizzato.
Di seguito la procedura illustrata dal Ministero dell’Interno per procedere alle operazioni di invio delle domande. Tra le novità la possibilità di compilare le domande senza prima scaricare i moduli sul pc, la necessità di scaricare ed installare un mini-client per procedere alle operazioni di invio, la necessità di selezionare le domande che si vogliono inviare nei diversi giorni. Guarda e scarica la procedura illustrata in formato pdf La procedura illustrata Vai allo SPECIALE DECRETO (...) [ 14 gennaio 2011 ]
La procedura di iscrizione al test di lingua italiana per il rilascio del Permesso CE per soggiornanti di lungo periodo
Le schermate del sito www.testitaliano.interno.it
Dal 9 dicembre gli stranieri che richiedono il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, per sé e per i suoi familiari, deve esibire anche un certificato che certifichi una conoscenza della lingua italiana corrispondente al livello A2 del quadro comune di riferimento europeo. Consulta le schede: Scheda pratica - Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo Scheda pratica - Permesso di Soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo - Il (...) [ 19 novembre 2010 ]
UNHCR - Intervistare i richiedenti asilo
Scarica [ 19 novembre 2010 ]
Permesso di Soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo - Il test di lingua italiana
In vigore dal 9 dicembre 2010
L’ art 9, comma 2-bis, del Testo Unico in materia di Immigrazione, disciplinato dal Decreto del Ministero dell’Interno del 4 giugno 2010, prevede, tra i requisiti necessari ai fini del rilascio del pds CE per soggiornanti di lungo periodo, il superamento di un test di lingua italiana. Scheda pratica - Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo Scheda pratica-La procedura di iscrizione al test di lingua italiana per il rilascio del Permesso CE per soggiornanti di lungo (...) [ 10 novembre 2010 ]
Scheda pratica - Il Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno)
Requisiti e procedure per il rilascio del titolo europeo di lungo periodo
l’ex carta di soggiorno
a cura del Progetto Melting Pot Europa [ 10 novembre 2010 ]
Guida informativa per i lavoratori e le lavoratrici stagionali comunitari e non
a cura dell’Ass. Rumori Sinistri di Rimini in collaborazione con il Progetto Melting Pot Europa
Scarica la guida Indice: I tuoi diritti pag. 10 Le Tabelle salariali pag. 13 La vertenza sindacale pag. 14 Adempimenti del lavoratore/lavoratrice stagionale comunitario pag. 19 La disoccupazione (con requisiti ridotti e ordinaria) pag. 29 ... La disoccupazione a requisiti ridotti pag. 30 ... La disoccupazione ordinaria pag. 33 Consigli pratici pag. 37 Indirizzi utili ... Rimini pag. 39 ... Cesenatico pag. 42 Ringraziamenti pag. 45 Introduzione Questa pubblicazione nasce (...) [ 25 agosto 2010 ]
Il Permesso di soggiorno per motivi familiari
Scheda pratica
Il permesso di soggiorno per motivi di famiglia è regolato dall’articolo 30 del Testo Unico sull’immigrazione (286/98) Può essere rilasciato a: I familiari del cittadino extracomunitario che hanno esercitato il diritto al ricongiungimento familiare o l’ingresso di familiari al seguito con un cittadino straniero residente in Italia (ai familiari dei extraUE di cittadini italiani o comunitari sarà invece rilasciata una carta di Soggiorno); Lo straniero titolare di un permesso di soggiorno da (...) [ 28 aprile 2010 ]
Uscita e rientro in Italia in attesa del permesso di soggiorno
Scheda pratica aggiornata all’ 11 marzo 2009
Per chi ha il permesso di soggiorno in fase di rinnovo, la ricevuta di Poste Italiane sarà valida per l’uscita e il reingresso dal territorio italiano. Questo diritto era stato garantito in base ad una direttiva del Ministero dell’Interno del 5 agosto 2006 e nelle successive precisazioni della Circolare del 9 agosto 2006. Altre ulteriori disposizioni sono contenute in alcune circolari successive. La prima circolare, diffusa il 16 giugno 2007, stabilisce che i cittadini stranieri regolarmente (...) [ 26 marzo 2010 ]
Sanatoria colf e badanti 2009 - La procedura presso lo Sportello Unico
Tutto l’iter per completare la procedura di regolarizzazione
Attenzione! Questa scheda contiene consigli utili dedotti dalle circolari ministeriali, dalle faq diffuse dal Ministero e dal testo della norma di emersione. Altre informazioni fanno riferimento alle regole generali stabilite dal Testo Unico per l’immigrazione. La regolarizzazione è però una norma particolare e quindi prevede requisiti e documenti specifici. Dopo l’inoltro della domanda di emersione (entro il 30 settembre 2009) il lavoratore dovrà attendere la convocazione presso lo Sportello (...) [ 11 febbraio 2010 ]
Viaggiare senza visti per i cittadini della Serbia
Si può vivere e lavorare nei Paesi Schengen in base alle nuove regole? Le nuove regole valgono solo per viaggiare. Esse non danno la possibilità ai cittadini della Serbia di soggiornare più di 3 mesi o di trovare un lavoro nei suddetti Paesi. Si prega di prendere nota di quanto segue: qualora si dovesse oltrepassare il termine di 90 giorni di soggiorno per lavoro o per studio, prima del viaggio, occorre presentare la richiesta per un visto di lunga durata presso l’Ambasciata o il Consolato (...) [ 22 dicembre 2009 ]
Il permesso di soggiorno per attesa occupazione
Tutte le informazioni utili
La perdita del posto di lavoro non costituisce motivo di revoca del permesso di soggiorno nei confronti del lavoratore extracomunitario e dei suoi familiari legalmente soggiornanti. Lo straniero che perde il posto di lavoro in seguito a licenziamento o dimissioni, deve presentarsi, entro 40 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, presso il Centro per l’impiego e rendere dichiarazione che attesti l’attività lavorativa precedentemente svolta e l’immediata disponibilità allo (...) [ 11 novembre 2009 ]
Scheda pratica – Il codice fiscale
Il codice fiscale è un documento di identificazione del cittadino nei rapporti con gli enti e le pubbliche amministrazioni. Il codice fiscale è un codice di sedici caratteri, composto da lettere e numeri, che riproduce i dati anagrafici del cittadino/contribuente (cognome, nome, sesso, luogo e data di nascita). E’ necessario per: iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale, essere assunti/e come lavoratori e lavoratrici dipendenti, iniziare un’attività lavorativa autonoma, concludere (...) [ 2 novembre 2009 ]
La procedura di conversione del pds da studio a lavoro
Istruzioni e modulistica
Che cosa deve fare uno studente straniero in possesso di pds per studio per poter svolgere regolarmente un lavoro di tipo subordinato superiore alle 20 ore settimanali (o 1040 annuali)? Le conversioni del permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso di soggiorno per lavoro subordianto o autonomo si effettuano attraverso la procedura telematica dopo aver generato i moduli informatici attraverso il portale del Ministero dell’Interno nullaostalavoro.interno.it. Per la compilazione (...) [ 9 ottobre 2009 ]
Sanatoria colf e badanti 2009 - La cancellazione delle segnalazioni Schengen
Si ringraziono l’Avv. Giovanna Berti e l’Avv. Giulia Perin per la collaborazione [ 28 settembre 2009 ]
La concessione e l’accertamento della cittadinanza italiana
In Italia si può acquisire la cittadinanza italiana secondo il principio dello ius sanguinis, ovvero per filiazione diretta da madre e/o padre italiani. La cittadinanza italiana si può acquisire: a) automaticamente: per nascita. Se si è figli di almeno un cittadino italiano; per nascita. Se si nasce in territorio italiano da genitori ignoti, o apolidi, o stranieri appartenenti a Stati la cui legislazione non preveda la trasmissione della cittadinanza dei genitori al figlio nato (...) [ 13 settembre 2009 ]
Sanatoria 2009 - I documenti utili
Moltissimi datori di lavoro e lavoratori, per accedere alla procedura di regolarizzazione, si affideranno agli sportelli dei comuni, dei patronati, o delle associazioni di categoria abilitati all’assistenza. Forniamo un elenco dei documenti e delle informazioni utili da presentare per facilitare la compilazione: Fotocopia del Codice fiscale del datore di lavoro Fotocopia del Codice fiscale del dipendente (se già in possesso) Carta identità del datore di lavoro valida Carta identità (...) [ 25 agosto 2009 ]
Sanatoria colf e badanti 2009 - Procedura telematica. Istruzioni per la compilazione
Le domande di regolarizzazione potranno essere presentate esclusivamente attraverso il sito del Ministero dell’Interno (www.interno.it). Ecco la guida alla procedura ed alla compilazione dei moduli realizzata da Melting Pot Europa. Per eseguire la procedura sarà necessario disporre di: un personal computer una connessione internet i dati richiesti per la compilazione Dopo aver generato i moduli sarà necessario scaricare sul proprio personal computer il programma per la compilazione (...) [ 25 agosto 2009 ]
Sanatoria colf e badanti 2009 - Informazioni generali
Dal 1° settembre al via le domande. Dal 21 agosto è possibile il pagamento del contributo forfetario di 500 euro. Scarica il modello F24
Speciale sanatoria 2009: Procedura telematica. Istruzioni per la compilazione I software per accedere alla procedura Tutti i documenti utili Le Faq del Ministero dell’Interno Le istruzioni ed i moduli (F24) per il pagamento del contributo forfetario di 500 euro Comunicazione Obbligatoria rapporto di Lavoro Domestico all’Inps Torna allo speciale sanatoria Quando si può presentare la domanda La procedura di regolarizzazione sarà aperta dal 1° al 30 settembre 2009. Non vi è alcuna (...) [ 11 agosto 2009 ]
Matrimonio - Tutti i documenti utili
Il nuovo testo dell’articolo 116 del codice civile obbliga il cittadino straniero che vuole contrarre matrimonio nel territorio italiano a presentare all’ufficiale di stato civile una dichiarazione dell’autorità competente del proprio paese che attesti l’idoneità a contrarre matrimonio (nulla osta al matrimonio), nonché un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano. Pertanto, l’ufficiale di stato civile è tenuto a richiedere, oltre al nulla osta al matrimonio, anche i (...) [ 8 agosto 2009 ]
Scheda pratica - Permesso per asilo politico
Lo status di rifugiato viene riconosciuto dalla Commissione territoriale competente in seguito alla presentazione di domanda di protezione internazionale. Lo straniero, che dimostri un fondato timore di subire nel proprio paese una persecuzione personale ai sensi della Convenzione di Ginevra, può ottenere questo tipo di protezione. Al titolare dello ‘status di rifugiato’ la Questura rilascia un permesso con motivo ’asilo politico’. Il primo rilascio deve essere chiesto presso la Questura, (...) [ 27 aprile 2009 ]
Scheda pratica - Permesso per protezione sussidiaria
La protezione sussidiaria è uno status, al pari di quello di rifugiato, che viene riconosciuto dalla Commissione territoriale competente in seguito alla presentazione di domanda di protezione internazionale. Qualora il richiedente non possa dimostrare una persecuzione personale ai sensi della Convenzione di Ginevra, che definisce chi è rifugiato, ma si ritiene che rischi di subire un danno grave (condanna a morte, tortura, minaccia alla vita in caso di guerra interna o internazionale) nel (...) [ 20 aprile 2009 ]
“L’imprenditoria straniera”
Guida multilingue al lavoro autonomo realizzata da Prefettura, Camera di Commercio di Firenze e Unioncamere Toscana
Scarica la guida [ 3 aprile 2009 ]
Asilo - Il vademecum del Ministero dell’Interno
Documento elaborato dalla Commissione nazionale per il diritto di asilo, dal Servizio Centrale del Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati, da Unhcr – Alto Commissariato delle Nazioni Unite peri Rifugiati, dall’Asgi – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione Con la supervisione del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione-Ministero dell’Interno Scarica il vademecum per richiedenti protezione (...) [ 12 marzo 2009 ]
Colf e Badanti - Comunicazione Obbligatoria rapporto di Lavoro Domestico all’Inps
Dal 29 gennaio 2009 in vigore la nuova procedura semplificata
Dal 29 gennaio 2009 le comunicazioni relative all’assunzione, alla trasformazione, alla proroga o alla cessazione del rapporto di lavoro domestico, vanno inoltrate all’Inps. La comunicazione inviata all’INPS e le eventuali altre informazioni richieste assumeranno efficacia anche nei confronti dei Servizi competenti del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), nonché della Prefettura-ufficio (...) [ 26 febbraio 2009 ]
Bonus famiglie - Richiesta al sostituto d’imposta
Le istruzioni per la compilazione dei moduli da presentare al sostituto d’imposta
Tutte le istruzioni utili alla compilazione dei moduli relativi alla richiesta del bonus famiglie da presentare al sostituto d’imposta. Scarica le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate Scarica il modulo per la richiesta al sostituto d’imposta Torna all’articolo generale sul bonus famiglie Vai al test per verificare se si è in possesso dei requisiti per il "bonus famiglia" [ 11 febbraio 2009 ]
Bonus famiglie - Richiesta all’Agenzia delle Entrate (per badanti)
Le istruzioni per la compilazione dei moduli da presentare direttamente all’Agenzia delle Entrate
Tutte le istruzioni per la compilazione dei moduli da presentare direttamente all’Agenzia delle Entrate, anche attraverso un intermediario. E’ il caso delle badanti, che non beneficeranno dell’erogazione da parte del datore di lavoro (che non è in questo caso sostituto d’imposta) e dovranno quindi rivolgersi direttamente all’ente di riferimento (Agenzia delle Entrate) Scarica le istruzioni per la compilazione Scarica il modulo per la richiesta all’Agenzia delle Entrate Torna all’articolo (...) [ 11 febbraio 2009 ]
Il permesso di soggiorno per lavoro subordinato
Il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro è subordinato al possesso di un visto di ingresso per motivi di lavoro in seguito a nulla osta all’assunzione o allo svolgimento dell’attività lavorativa. Dopo l’ingresso nel territorio nazionale, il permesso di soggiorno va richiesto entro 8 giorni allo Sportello Unico della provincia dove ha domicilio il lavoratore o dove si svolge l’attività lavorativa. NB: In seguito a rilascio di autorizzazione (nulla osta) da parte dello Sportello (...) [ 12 gennaio 2009 ]
Scheda pratica - Dopo l’ingresso con visto per motivi di lavoro
Cosa fare dopo aver ottenuto il nulla osta
Gli adempimenti necessari da parte del datore di lavoro e del lavoratore: Questa procedura fa riferimento ai lavoratori autorizzati all’ingresso per motivo di lavoro in seguito a rilascio di nulla osta nell’ambito delle Quote flussi (decreto flussi) Entro 48 ore dall’ingresso sul territorio italiano il titolare dell’alloggio ove è domiciliato il lavoratore deve inviare alle autorità la dichiarazione di ospitalità o, in caso di comodato d’uso e in caso di locazione la Comunicazione di Cessione (...) [ 22 dicembre 2008 ]
Decreto Flussi - Sopravvenuta indisponibilità del datore di lavoro ad assumere
Visti i lunghi tempi di attesa che intercorrono tra la presentazione della domanda attraverso le procedure previste dal decreto flussi ed il reale momento di ingresso del lavoratore, è frequente che il datore di lavoro, per diversi motivi, non sia più disposto ad assumere il lavoratore per cui aveva chiesto il nulla osta tramite Decreto flussi. Cessazione attività o decesso del datore di lavoro nelle more del rilascio del nulla osta Se il datore di lavoro decede o l’azienda cessa l’attività (...) [ 22 dicembre 2008 ]
Decreto flussi - Autorizzazione all’ingresso per lavoro subordinato non stagionale
L’ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato non stagionale, stagionale, e di lavoro autonomo avviene nell’ambito delle quote di ingresso stabilite con scadenza annuale o triennale dal cosiddetto “decreto flussi”. I visti di ingresso per motivi di lavoro sono pertanto rilasciati entro i limiti di questo contingente numerico dopo il rilascio del nulla osta all’assunzione del lavoratore straniero da parte dello Sportello Unico per l’Immigrazione del territorio dove il lavoratore sarà (...) [ 22 dicembre 2008 ]
Vademecum di resistenza al pacchetto sicurezza
Realizzato dall’ Associazione Naga, Arci Todo Cambia, la Rete degli Sportelli Arci di Milano e gli avvocati di "Supporto legale contro il razzismo"
Dopo l’approvazione del Pacchetto Sicurezza le retate della polizia si sono intensificate. Spesso controllori e vigili salgono sugli autobus a far dei controlli diretti in particolare contro gli immigrati. Ora è anche arrivato l’esercito. Tutti accusano i cittadini immigrati di essere clandestini ma nessuno dice che la clandestinità è tutta responsabilità del governo. Quelli che governo, mass media e settori di popolazione chiamano “clandestini” sono persone che lavorano ma che non possono (...) [ 19 dicembre 2008 ]
Decreto Flussi 2008 - Scheda pratica per i datori di lavoro stranieri
Tutte le informazioni utili per la procedura informatica di conferma entro il 3 gennaio 2009
Il decreto flussi 2008 non prevede l’invio di nuove domande. Saranno prese in considerazione quelle inviate nell’ambito del decreto flussi 2007. Sono stati però introdotti dei limiti per i datori di lavoro stranieri che in particolare dovranno: confermare la loro intenzione ad assumere un lavoratore; essere in possesso della vecchia carta di soggiono oppure del permesso di soggiorno Ce di lungo periodo oppure della carta di soggiono per familiari di cittadini comunitari oppure aver (...) [ 11 dicembre 2008 ]

Manuale sul gratuito patrocinio - La difesa è un diritto
Il patrocinio a spese dello Stato in 15 domande
Pubblicazione gratuita non protetta da copyright curata dall’associazione Giuristi Democratici http://www.giuristidemocratici.it giuristidemocratici@yahoogroups.com Innanzitutto Il diritto di difesa Articolo 24 della Costituzione della Repubblica italiana. "Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per (...) [ 7 marzo 2008 ]
Collaboratori domestici stranieri - Guida INPS
Aggiornata gennaio 2008
L’Istituto Nazionale Previdenza Sociale nel gennaio 2008 ha pubblicato una guida relativa ai collaboratori domestici stranieri e alla regolazione dei rapporti di lavoro. Indice Introduzione Assunzione di lavoratori extracomunitari Assunzione di lavoratori neocomunitari Il contratto di lavoro Comunicazioni da fare Lettera di assunzione Assunzione a tempo determinato Conviventi part-time Assistenza o presenza notturna Lavoro ‘in coppia’ o (...) [ 26 febbraio 2008 ]
L’indennità di maternità. Il congedo parentale.
La legge tutela la donna durante la maternità e garantisce il diritto del bambino ad un’adeguata assistenza. La nuova normativa ha esteso, a partire dal 07-11-2007 (compreso)in poi, ad alcune tipologie di lavoratrici parasubordinate iscritte alla Gestione separata (lavoratrici a progetto, associate in partecipazione) con determinati requisiti contributivi, non iscritte ad altra forma di previdenza e non titolari di pensioni, il diritto al congedo di maternità e l’astensione anticipata dal (...) [ 7 novembre 2007 ]
Cittadini di paesi extra UE e tutela della salute
Le disposizioni in materia sanitaria da applicare ai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea sono contenute negli articoli 34, 35, 36 del Testo Unico sull’immigrazione, dagli art. 42-43 del DPR 394 del 1999. Ai cittadini di paesi appartenenti all’UE - Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, (...) [ 24 settembre 2007 ]
Guida completa alle nuove procedure per cittadini comunitari
Guida multilingue alle nuove procedure che regolano il diritto al soggiorno dei cittadini comunitari e dei loro familiari
A cura di Paolo Fasano, Centro Immigrati Comune di Ravenna Nell’ambito del Progetto Equal M.O.B.I.L.I. Una guida, tradotta in 6 lingue - inglese, francese, spagnolo, rumeno, polacco e bulgaro - sulla normativa in materia di diritto al soggiorno dei cittadini comunitari e dei loro familiari, suddivisa per sezioni e completa di tutte le ultime disposizioni a partire dall’entrata in vigore, l’11 aprile 2007, del decreto legislativo 30/2007. Indice Premessa pag. 7 Il cittadino comunitario (...) [ 13 settembre 2007 ]
Riconoscimento dei titoli di studio e delle competenze professionali
Guida aggiornata a giugno 2007
Un’utile guida dedicata ai cittadini comunitari e non comunitari che desiderano far riconoscere il proprio titolo di studio, la propria competenza professionale o ottenere l’abilitazione per continuare gli studi in Italia o per inserirsi nel mercato del lavoro italiano. Tratta da Piemonte Immigrazione A cura di “Oltre il razzismo” in collaborazione con l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (A.S.G.I.) e il Gruppo Universitario di Studi sull’Immigrazione (G.U.S.I), e aggiornata (...) [ 6 settembre 2007 ]
Le nuove norme per i cittadini comunitari
(D.P.R. n° 30 del 06/02/2007 in vigore dall’11/04/2007)
Soggiorno inferiore a tre mesi Non è richiesta alcuna condizione o formalità salvo il possesso di un documento d’identità valido per l’espatrio. Soggiorno superiore a tre mesi E’ necessario chiedere l’iscrizione in anagrafe presso il Comune nel quale si intende risiedere. Chi puo’ soggiornare 1) CITTADINO COMUNITARIO: A) che esercita un’attività lavorativa subordinata o autonoma B) che è iscritto ad un corso di studi o di formazione professionale C) che dimostra di avere le risorse economiche (...) [ 17 aprile 2007 ]
Flussi 2007 - Ingresso di lavoratori che hanno frequentato corsi di formazione all’estero
Istruzioni e modulistica
Il Testo Unico sull’immigrazione prevede la possibilità di ingresso con titolo di prelazione ai cittadini di paesi non appartenenti all’Unione Europea che abbiano frequentato corsi di formazione nel proprio paese nell’ambito di programmi approvati dal Ministero del Lavoro, dal Ministero delle politiche sociali e da quello dell’istruzione ed organizzati dagli enti previsti all’art. 23 co. 1 del TU come novellato dalla L. 30 luglio 2002, n. 189, ovvero Regioni, Province, Comuni, organizzazioni (...) [ 21 marzo 2007 ]
Neocomunitari - Scheda riassuntiva sull’assegno familiare
Erogazione dell’assegno familiare per i familiari comunitari e neocomunitari
Assegni familiari per familiari di lavoratori comunitari e neo comunitari residenti all’estero. Il lavoratore comunitario o neocomunitario (quindi anche il cittadino bulgaro e rumeno) che risiede in Italia e svolge un’attività lavorativa ha diritto a richiedere l’erogazione dell’assegno familiare per i familiari comunitari o extra comunitari residenti all’estero. Familiari residenti all’estero per i quali è possibile richiedere l’assegno: (Cfr. art. 3 comma 3 D.P.P. 54/2002) coniugi figli (...) [ 25 febbraio 2007 ]
Guida per cittadini bulgari e rumeni
Il lavoro, il soggiorno, l’assistenza sanitaria, la patente
Norme di riferimento: DPR 18 gennaio 2002 n. 54 e successive modifiche Circolare congiunta n. 2 del 28 dicembre 2006 Ministero Interno e Solidarietà sociale Circolare congiunta n. 3 del 4 gennaio 2007 Ministero Interno e Solidarietà sociale Circolare del Ministero dei Trasporti del 28 dicembre 2006 Nota del Ministero della Salute del 13 febbraio 2007 [ 13 febbraio 2007 ]
Lavoratori rumeni e bulgari: modalità di iscrizione all’Inps
Dal 1° gennaio 2007, Romania e Bulgaria sono entrate a far parte dell’Unione Europea. Di conseguenza, a tali Paesi sono applicate tutte le norme comunitarie, incluse quelle relative alla libera circolazione dei lavoratori e al loro soggiorno sul territorio italiano, senza la necessità del rilascio della carta di soggiorno (che diventa obbligatoria solo per soggiorni superiori a tre mesi). Il Governo ha stabilito un periodo transitorio di un anno per l’accesso al lavoro subordinato, che prevede (...) [ 18 gennaio 2007 ]
Visti d’ingresso - Nuove tariffe dal 1 gennaio 2007
da esteri.it
Tutti i cittadini stranieri che intendono venire in Italia, devono esibire alle frontiere la prevista documentazione che giustifichi la motivazione e la durata del soggiorno previsto, nonché, nei casi previsti, la disponibilità di adeguati mezzi finanziari e le condizioni di alloggio. In taluni casi dovranno essere muniti anche di visto. Quest’ultimo può essere richiesto presso le rappresentanze Diplomatiche e Consolari Italiane nel Paese di residenza. Quanto costa un visto? Il visto Schengen (...) [ 9 gennaio 2007 ]
Visto di reingresso
Quando deve essere chiesto
Il cittadino straniero regolarmente residente in Italia, momentaneamente ed incidentalmente sprovvisto del documento di soggiorno, per furto o smarrimento, oppure che è in possesso di un permesso di soggiorno scaduto, del quale ha chiesto il rinnovo nei tempi previsti dalla legge, deve fare richiesta del visto di reingresso per poter rientrare in Italia. Documenti richiesti per reingresso: formulario di richiesta di visto fotografia recente in formato tessera documento di viaggio in (...) [ 9 novembre 2006 ]
Il rinnovo del permesso di soggiorno
Le domande di rinnovo si spediranno dagli uffici postali coni kit ELI 2. Complessivamente costeranno oltre 70 euro.
Il titolare del permesso di soggiorno deve presentare domanda di rinnovo 60 giorni prima della scadeza del titolo. Il termine non è però imperativo e sarà possibile inoltrare domanda di rinnovo del permesso di soggiorno entro 60 giorni dopo la scadenza dello stesso. E’ in ogni caso ritenuto illegittimo un provvedimento di espulsione emesso nei confronti dello straniero che, dopo aver ricevuto il diniego del rinnovo del permesso di soggiorno, possa dimostrare nuovi elementi sopraggiunti. In (...) [ 8 novembre 2006 ]
Rinnovo pds - Istruzioni per la compilazione dei moduli postali
Ecco i fac-simile dei moduli postali stampabili
** Dopo la sperimentazione in cinque città partita il 6 novembre (Prato, Ancona, Frosinone, Brindisi e Verbano-Cusio-Ossola), dall’11 dicembre la procedura cambia in tutta Italia. Vedi anche Rinnovo pds - Ecco cosa fare e dove andare per la nuova prassi Note per la compilazione del modulo “MOD. 209 - Modulo 1 e Modulo 2”Importante: Scrivere in stampatello, con penna nera e rigorosamente all’interno degli appositi spazi; a) Riportare il dato come scritto sul passaporto o documento (...) [ 5 novembre 2006 ]

Immigrazione clandestina aggiornamento 2012

Sentenza della Corte Costituzionale n. 172 del 2 luglio 2012
Sanatoria e reati ostativi - Illeggittimità costituzionale dell’automatismo ostativo dei reati di cui agli art 380 e 381 cpp. Mancata previsione della valutazione concreta della pericolosità sociale
depositata in cancelleria il 6 luglio 2012
Scarica la sentenza Sentenza della Corte Costituzionale n. 172 del 2 luglio 2012 [ 9 luglio 2012 ]
Reingresso: la normativa italiana in contrasto con le direttive europee
Sentenza del Tribunale di Bari dichiara l’incompatibilità del diritto interno italiano in materia di immigrazione con la Direttiva Comunitaria in materia di immigrazione n. 115/2008
Si ringrazia l’avv. Uljana Gazidede per la segnalazione [ 6 luglio 2012 ]
Sentenza del Tribunale di Bari n. 830 del 12 aprile 2012
Reingresso - Non è più previsto dalla legge come reato, vista la diretta efficacia nell’ordinamento interno italiano della Direttiva Comunitaria in materia di immigrazione n. 115/2008
Si ringrazia l’avv. Uljana Gazidede per la segnalazione [ 6 luglio 2012 ]
L’illegittimità del respingimento "differito" intempestivo tra tutela della libertà personale e legalità amministrativa
a cura di Angelo Marletta, Dottorando in procedura penale all’Università di Bologna
Nota pubblicata nella rivista "Giurisprudenza di merito"
L’autore, muovendo dall’analisi di una innovativa pronuncia del giudice di pace di agrigento, approfondisce le problematiche inerenti le modalità di impugnazione ed i presupposti di legittimità del decreto di respingimento "differito" ex art. 10 comma 2, lett.a9, d.lgs. n.286/98, dedicando particolare attenzione ai profili costituzionali e sovranazionali che interessano la materia. [ 6 luglio 2012 ]
Decreto del Giudice di Pace di Caltanissetta n. 259 del 29 giugno 2012
Non convalida del provvedimento di trattenimento presso il CIE, avendo ritenuto insussistente il pericolo di fuga, stante la disponibilità di un alloggio e lo stato di incensuratezza.
Si ringrazia l’avv. Giuseppe Carnabuci per la segnalazione [ 2 luglio 2012 ]
Ordinanza del Giudice di Pace di Bari n. 771 del 1 giugno 2012
Espulsione - Illegittimo l’atto privo dell’attestazione di conformità all’originale
Si ringrazia l’Avv. Uljana Gazidede per la segnalazione [ 7 giugno 2012 ]
Sentenza del Gdp di Bologna n. 406 del 3 aprile 2012
Espulsione - Obbligo di traduzione - Gdp Assolve perché il fatto non sussiste
Scarica la Sentenza sentenza n. 406/2012 Giudice di Pace di Bologna Avv.ssa Cristina Piazza [ 16 maggio 2012 ]
Espulsione - Il Giudice di Pace di Bologna assolve per mancata traduzione
Primi effetti della Sentenza con cui la Cassazione ha invertito l’orientamento decennale della giurisprudenza
A cura di Pietro Fanesi [ 16 maggio 2012 ]
Ordinanza della Corte di Cassazione (Sezione Sesta Civile) n. 6694 del 3 maggio 2012
Divieto di espulsione - Vige anche quando lo straniero è convivente con il minore (entro il 4° grado - secondo ila vecchia formulazione dell’art 19)
Scarica l’ordinanza Ordinanza della Corte di Cassazione (Sezione Sesta Civile) n. 6694 del 3 maggio 2012 [ 9 maggio 2012 ]
L’allontanamento dal territorio dello Stato dello straniero extracomunitario in generale
Scheda a cura di Guido Savio e Paolo Bonetti, Asgi
www.asgi.it
1. Quadro generale 2. I respingimenti: tipologia, presupposti, modalità di esecuzione ed effetti 2.1. Il respingimento alla frontiera 2.2. Il respingimento differito disposto dal questore 2.3. Obblighi del vettore 2.4. I divieti di respingimento 2.5. Assistenza e categorie vulnerabili 2.6. La tutela giurisdizionale 3. Espulsioni in generale: tipologia, presupposti, modalità di esecuzione (incluso accompagnamento o l’eventuale concessione del termine per la partenza volontaria e (...) [ 8 maggio 2012 ]
Decreto del Gdp di Padova del 23 aprile 2012
Sanatoria 2009 ed espulsione - Annullamento del decreto di espulsione per mancanza di notifica del rigetto della sanatoria
Scarica il decreto Decreto del Gdp di Padova del 23 aprile 2012 [ 4 maggio 2012 ]
Diritti sotto sequestro - I controlli giurisdizionali e le garanzie dello stato di diritto nei Centri di identificazione ed espulsione
rubrica a cura di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo
La discrezionalità amministrativa ed il controllo giurisdizionale nel caso dell’accompagnamento forzato in frontiera L’art. 13 della Costituzione, gli articoli 10, 13 e 14 del Testo Unico sull’immigrazione, e le corrispondenti previsioni del regolamento di attuazione 394 del 1999, stabiliscono precise garanzie in favore dei migranti irregolari nelle diverse fasi di allontanamento forzato dal territorio. Il trattenimento presso un centro di permanenza temporanea e assistenza è una misura che (...) [ 26 aprile 2012 ]
Ordinanza del Giudice di Pace di Ragusa n. 153 del 7 aprile 2012
Espulsione - Annullamento del provvedimento per la mancata attestazione di conformità all’originale della copia del decreto consegnata all’interessato
Si ringrazia l’avv. Piero Sabellini per la segnalazione [ 24 aprile 2012 ]
Sentenza del Giudice di Pace di Genova n. 2813 del 13 aprile 2012
Decreto di espulsione sospeso ai sensi dell’art. 13.2 della Direttiva 2008/115/CE e della sentenza della Corte Costituzionale n. 161 del 31 maggio 2000
Si ringrazia l’avv. Alessandra Ballerini per la segnalazione [ 24 aprile 2012 ]
Sentenza del Tribunale di Roma n. 102 del 2 febbraio 2012
La semplice traduzione orale di provvedimenti emessi non costituisce garanzia sufficiente ai sensi degli art. 10 Dlgs 25/08 e artt. 2 e 13 Dlgs 286/98 non garantendo pieno espletamento delle possibilità di difesa del destinatario dell’atto, che risulta quindi invalidato.
Si ringrazia l’avv. Salvatore Fachile per la segnalazione [ 18 aprile 2012 ]
Ordinanza della Corte di Appello di Milano n. 1190 del 29 febbraio 2012
Revoca del divieto di reingresso a seguito della sentenza della Corte di Giustizia del 28 aprile 2011, El Dridi
Si ringrazia l’ASGI per la segnalazione [ 13 aprile 2012 ]
Sentenza della Corte Suprema di Cassazione n. 12220 del 13 marzo 2012
Non più sanzionabili le condotte di indebito reingresso nel territorio dello Stato da parte degli stranieri espulsi da più di cinque anni
Scarica la sentenza Sentenza della Corte Suprema di Cassazione n. 12220 del 13 marzo 2012 [ 12 aprile 2012 ]
Decisione della Corte di Appello di Milano n. 346 del 13 ottobre 2011
Espulsione - Accoglimento richiesta autorizzazione a permanere del genitore del minore
Si ringrazia l’avv. Laura Mazza per la segnalazione [ 6 aprile 2012 ]
Espulsione - I provvedimenti vanno tradotti. La Cassazione cambia rotta sul principio di impossibilità a tradurre
a cura di Pietro Fanesi
Si ringrazia l’Avv. Guido Savio per la segnalazione [ 26 marzo 2012 ]
Espulsione - E’ sindacabile l’"impossibilità" a tradurre il provvedimento adotta dall’amministrazione
Una sentenza della Cassazione ribalta l’orientamento affermatosi negli ultimi dieci anni. Il giudice può esprimersi sulla scelta di utilizzo delle lingue veicolari
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3678 dello scorso 8 marzo 2012 ha ribaltato l’orientamento giurisprudenziale affermatosi da ormai un decennio in tema di impossibilità di traduzione dei decreti espulsivi in lingua conosciuta dallo straniero per mancata reperibilità di un traduttore. La Cassazione ritiene di dover consentire al giudice di sindacare le ragioni di impossibilità addotte dalla P.A. in considerazione dell’ormai elevato numero di espulsioni che l’Amministrazione si trova a (...) [ 20 marzo 2012 ]
Sentenza della Corte di Cassazione n. 3678 dell’8 marzo 2012
Espulsione - L’impossibilità di tradurre è sindacabile da parte del giudice. Uso dell alingua veicolare solo quando non sia possibile avere un testo pre-tradotto o sia necessario per la particolare situazione
Si ringraziano Guido Savio e Piero Di Bari per la segnalazione [ 20 marzo 2012 ]
Diritti sotto sequestro - Emergenza Nord Africa: tra prassi illegittime e accoglienza differenziata
di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo
Relazione nell’ambito del corso di formazione ed aggiornamento in materia di protezione internazionale del Proogetto Melting Pot Europa svoltosi a Padova dal 3 febbraio al 9 marzo 2012 [ 17 marzo 2012 ]
Esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento sui fatti accaduti nel Centro di Lampedusa durante gli sbarchi dei migranti nell’estate del 2011
I firmatari Luca Masera, Lorenzo Trucco e Paolo Beni avanzano l’ipotesi che le condotte poste in essere abbiano integrato gli estremi del delitto di sequestro di persona
Pubblichiamo in allegato l’esposto che porta all’attenzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento i fatti accaduti nel Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Lampedusa durante gli sbarchi di stranieri irregolari avvenuti nell’estate del 2011 (già oggetto di un dettaglio report pubblicato nel mese di agosto su www.meltingpoot.org). I firmatari dell’atto – gli avvocati Luca Masera (docente di Diritto penale nell’Università di Brescia), Lorenzo Trucco (presidente e legale (...) [ 9 febbraio 2012 ]
Sentenza del Tribunale di Genova n. 231 del 27 gennaio 2012
Accoglimento richiesta autorizzazione a permanere del genitore del minore
Si ringrazia l’Avv. Alessandra Ballerini per la segnalazione [ 30 gennaio 2012 ]
Sentenza della Corte Suprema di Cassazione n. 23453 del 24 gennaio 2012
10 bis, reato di clandestinità - Non sussiste in capo al cittadino straniero parente entro il secondo grado di cittadino italiano
Scarica la sentenza Sentenza della Corte Suprema di Cassazione n. 23453 del 24 gennaio 2012 [ 24 gennaio 2012 ]
Decreto della Corte di Appello di Lecce - sez. minori - n. 9 del 18 gennaio 2012
Art 31, comma 3 del Testo Unico - Accoglimento richiesta autorizzazione a permanere del genitore del minore
Si ringrazia l’avv. Tiziana Sangiovanni per la segnalazione [ 18 gennaio 2012 ]
Corte di Cassazione - Al Giudice della convalida del trattenimento spetta un limitato controllo sulla misura di espulsione
La Corte di Cassazione cassa l’ordinanza del Giudice di Pace di Bologna, con la quale era dichiarato ininfluente, ai fini della proroga del trattenimento presso il C.I.E., il decreto di sospensione dell’espulsione presupposta
Si ringrazia il Dr. Francesco Quadruccio del Foro di Bologna per la segnalazione Al giudice di Pace della convalida del trattenimento presso un C.I.E. spetta un limitato controllo sulla misura di espulsione, un controllo che, lungi dall’attingere i profili di validità dell’espulsione (cognizione che spetta al Giudice di Pace investito del ricorso ex art. 13 T.U.), si attesta sulla verifica della esistenza ed efficacia dell’espulsione. La questione emersa nasce da un ordinanza di proroga del (...) [ 16 gennaio 2012 ]
Dall’accoglienza alla detenzione amministrativa: gli effetti di uno stato di emergenza permanente
di Fulvio Vassallo Paleologo,
1. Nuovi profili della detenzione amministrativa. In base al Considerando 16 della Direttiva comunitaria 2008/115/CE, che dopo la scadenza del termine di attuazione (25 dicembre 2010) ha acquistato una precisa portata precettiva sul piano del diritto interno, “ il ricorso al trattenimento ai fini dell’allontanamento dovrebbe essere limitato e subordinato al principio di proporzionalità con riguardo ai mezzi impiegati e agli obiettivi perseguiti. Il trattenimento è giustificato soltanto per (...) [ 9 gennaio 2012 ]
La Corte di giustizia dichiara incompatibile con la direttiva rimpatri il reato di clandestinità previsto nell’ordinamento francese
Corte di Giustizia dell’Unione europea, Grande Sezione, sent. 6 dicembre 2011, Achughbabian, causa C-329/11
a cura del Prof. Luca Masera [ 8 dicembre 2011 ]
Direttiva rimpatri - Cassazione: è illegittimo adottare ordini di allontanamento automatici ed immediati correlati alla preesistenza di una espulsione
Cass. sesta sezione civile, Ordinanza 8 settembre 2011 n. 18481 Pres. Salmé; est. Macioce, p.m. Carestia Ordine coattivo di allontanamento – Inottemperanza – Espulsione – Legittimità alla luce della Direttiva 2008/115/CE – Esclusione. [ 1 dicembre 2011 ]

Debito pubblico pro-capite

Contatore del debito pubblico italiano

Amore e Psiche

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Maddalena - Canova

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Perseo e Medusa - Canova

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Paolina Borghese Bonaparte - Canova

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LIBERIAMO LE DONNE DALLA SCHIAVITU', OVUNQUE NEL MONDO!

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