Gli Usa organizzano la controffensiva a Assange
Una task force anti Wikileaks
Una task force anti Wikileaks
Gli Stati Uniti hanno costituito una task force per mettere in guardia attivisti per i diritti umani, uomini d'affari e funzionari governativi stranieri del pericolo che corrono dopo la diffusione dei documenti top secret da parte di Wikileaks xhe li individuano come fonti delle ambasciate Usa.
Roma, 07-01-2011
Gli Stati Uniti hanno costituito una task force per mettere in guardia attivisti per i diritti umani, uomini d'affari e funzionari governativi stranieri del pericolo che corrono dopo la diffusione dei documenti top secret da parte di Wikileaks che li individuano come fonti delle ambasciate Usa.
Lo ha rivelato il New York Times. Una squadra di 30 persone, tra Washington e le ambasciate americane nel mondo, sta individuando e contattando le fonti rivelate dai cablogrammi riservati. Funzionari dell'amministrazione di Barack Obama hanno riferito al quotidiano americano che alcune delle fonti, utilizzate dai diplomatici, sono state ricollocate nei loro Paesi d'origine e altre sono state inviate all'estero.
Al momento non ci sarebbero state ritorsioni e nessuno avrebbe subito conseguenze dopo la diffusione dei dispacci della diplomazia americana. "Ci sentiamo in dovere di fare tutto il possibile per proteggere quelle persone", ha spiegato il sottosegretario di Stato Usa con delega alla Democrazia, ai Diritti Umani e al Lavoro, Michael Posner, che sta monitorando i danni che potrebbe provocare la diffusione dei documenti di Wikileaks, "stiamo considerando il problema in modo estremamente serio".
Circa il 99% dei 251.287 cablogrammi in possesso del sito di Julian Assange non e' ancora stato diffuso, ma il Dipartimento di Stato Usa ha gia' esaminato la gran parte dei documenti ricevuti dai diplomatici americani. Diversi nomi di fonti sono stati rimossi dai documenti prima della pubblicazione sui media partner di Wikileaks, ma Washington teme che i servizi segreti di altri Paesi possano ottenere i documenti originali senza censura.
Lo ha rivelato il New York Times. Una squadra di 30 persone, tra Washington e le ambasciate americane nel mondo, sta individuando e contattando le fonti rivelate dai cablogrammi riservati. Funzionari dell'amministrazione di Barack Obama hanno riferito al quotidiano americano che alcune delle fonti, utilizzate dai diplomatici, sono state ricollocate nei loro Paesi d'origine e altre sono state inviate all'estero.
Al momento non ci sarebbero state ritorsioni e nessuno avrebbe subito conseguenze dopo la diffusione dei dispacci della diplomazia americana. "Ci sentiamo in dovere di fare tutto il possibile per proteggere quelle persone", ha spiegato il sottosegretario di Stato Usa con delega alla Democrazia, ai Diritti Umani e al Lavoro, Michael Posner, che sta monitorando i danni che potrebbe provocare la diffusione dei documenti di Wikileaks, "stiamo considerando il problema in modo estremamente serio".
Circa il 99% dei 251.287 cablogrammi in possesso del sito di Julian Assange non e' ancora stato diffuso, ma il Dipartimento di Stato Usa ha gia' esaminato la gran parte dei documenti ricevuti dai diplomatici americani. Diversi nomi di fonti sono stati rimossi dai documenti prima della pubblicazione sui media partner di Wikileaks, ma Washington teme che i servizi segreti di altri Paesi possano ottenere i documenti originali senza censura.
Nessun commento:
Posta un commento