Sono 168 le persone trovate morte in città e ancora prive di un'identità, compresa la donna mutilata all'Ardeatino. Tra i casi irrisolti omicidi, suicidi, annegamenti, incidenti stradali e droga
Hanno tra i 25 e i 70 anni. Di loro si conoscono gli abiti che indossavano, i tatuaggi che avevano sul corpo, quanto pesavano, il colore della carnagione e dei capelli, se gli mancavano denti o se invece erano ricoperti in oro. Insomma, di loro si sa praticamente tutto. Tranne il nome e cognome. Corpi senza un'identità. Cadaveri ai quali, anche dopo quasi trent'anni di indagini, non si è riuscito a scoprire come si chiamavano. E tantomeno, in alcuni casi, a individuare il responsabile del delitto. Sono molti, infatti, i corpi di persone trovate senza vita alle quali non è stato possibile dare un'identità. Solo nel Lazio ci sono ancora 182 cadaveri non identificati, di cui 168 rinvenuti nella Capitale, due a Rieti, quattro a Viterbo e otto a Latina. Con il ritrovamento del cadavere mutilato sull'Ardeatina il numero sale a 183. Si tratta del censimento aggiornato al 31 dicembre 2010 dall'ufficio del commissario del governo per le persone scomparse. Quello della donna scoperta nel campo in via di Porta Medaglia, sulla quale sta indagando la Squadra Mobile, è dunque l'ennesimo caso che va ad allungare la lista dei corpi finiti negli istituti di medicina legale e dove non è stato possibile risalire al nome e cognome, ma a stabilire esclusivamente in che modo sono morti.
Sono diverse le tipologie di decessi inseriti nel censimento. Si va dall'omicidio al suicidio, alla vittima morta in un rogo, all'investimento ferroviario, al decesso per annegamento nel Tevere, alla morte per overdose e abuso di alcol. Ci sono anche casi di ragazzi investiti in strada e dei quali si conoscono, per ora, soltanto i caratteri fisici. Come per alcuni senza fissa dimora trovati cadaveri nei sottopassi della Capitale, caduti accidentalmente in un fosso oppure di un uomo che si è impiccato nei bagni della stazione Termini il 22 gennaio del 1994. Nel 2001, ad esempio, un uomo è stato trasportato all'ospedale Grassi di Ostia, dove è deceduto in seguito ad aggressione e la Mobile indaga per omicidio.
Nella lista di cadaveri non identificati c'è anche il caso di un uomo, 50-60 anni, ritrovato il 25 novembre 2006 in via Ostiense. Nella sua scheda c'è scritto: «Orologio acciaio Lorus, privo di indumenti, cravatta bordeaux, scarpe nere. Schede post mortem: omicidio per strangolamento, pos. cannabis, morte risalente a 10-20 giorni prima». Ci sono, infine, anche persone che sono state portate dal mare sulla spiaggia del Litorale romano, di uomini e donne trovate già senza vita in strada, sia in periferia, sia in centro (Circo Massimo), e di vittime morte negli ospedali dove sono arrivati privi di documenti. E neanche tramite le ricerche tra le persone scomparse, fino ad ora, è stato possibile accorciare questa lista.
Augusto Parboni del 13/03/2011
estratto da: http://www.iltempo.it/cronaca_locale/roma/2011/03/13/1243441-giallo_cadaveri_senza_nome.shtml
Sono diverse le tipologie di decessi inseriti nel censimento. Si va dall'omicidio al suicidio, alla vittima morta in un rogo, all'investimento ferroviario, al decesso per annegamento nel Tevere, alla morte per overdose e abuso di alcol. Ci sono anche casi di ragazzi investiti in strada e dei quali si conoscono, per ora, soltanto i caratteri fisici. Come per alcuni senza fissa dimora trovati cadaveri nei sottopassi della Capitale, caduti accidentalmente in un fosso oppure di un uomo che si è impiccato nei bagni della stazione Termini il 22 gennaio del 1994. Nel 2001, ad esempio, un uomo è stato trasportato all'ospedale Grassi di Ostia, dove è deceduto in seguito ad aggressione e la Mobile indaga per omicidio.
Nella lista di cadaveri non identificati c'è anche il caso di un uomo, 50-60 anni, ritrovato il 25 novembre 2006 in via Ostiense. Nella sua scheda c'è scritto: «Orologio acciaio Lorus, privo di indumenti, cravatta bordeaux, scarpe nere. Schede post mortem: omicidio per strangolamento, pos. cannabis, morte risalente a 10-20 giorni prima». Ci sono, infine, anche persone che sono state portate dal mare sulla spiaggia del Litorale romano, di uomini e donne trovate già senza vita in strada, sia in periferia, sia in centro (Circo Massimo), e di vittime morte negli ospedali dove sono arrivati privi di documenti. E neanche tramite le ricerche tra le persone scomparse, fino ad ora, è stato possibile accorciare questa lista.
Augusto Parboni del 13/03/2011
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