I figli maggiorenni vanno mantenuti finchè non trovano un lavoro consono alla condizione sociale
dal sito web http://www3.lastampa.it/i-tuoi-diritti/sezioni/famiglia-successioni/news/articolo/lstp/375161/
Per "liberarsi" del mantenimento dei figli non basta che siano maggiorenni e che lavorino. Restano a carico fino a quando «non trovano un mestiere rispondente, per quanto possibile, alla condizione sociale della famiglia». Lo sottolinea la Cassazione (22909/10), ricordando che il dovere di mantenimento «perdura indipendentemente dalla maggiore età» dei figli che dovranno essere mantenuti non solo fino a quando non troveranno un mestiere «confacente alla loro preparazione e inclinazione» ma, nei limiti del possibile, anche consono alla «condizione sociale della famiglia». Non sono esenti da questi doveri i genitori adottivi.
Il caso nasce dal ricorso di un comune del napoletano che chiedeva, ottenendolo, il rimborso di 48 mila euro, somma anticipata per il collocamento in una casa famiglia di tre figli adottati da una coppia di coniugi ventisei anni fa e dalla quale era stati allontanati perchè trovati in stato di abbandono. Al di là della vicenda in sè, per la quale la Cassazione ha ricordato che la famiglia adottiva, pur perdendo la patria potestà, è tenuta a provvedere al mantenimento dei figli adottati e collocati in una casa famiglia (a meno che siano davvero indigenti), i supremi giudici hanno colto l’occasione per ricordare quanto siano estesi i «doveri» dei genitori nei confronti dei figli.
L'«assistenza economica non cessa per il raggiungimento della maggiore età da parte della prole, ma perdura anche indipendentemente dalla loro età fino a quando i figli non vengono avviati ad una professione, ad un’arte o ad un mestiere confacente alla loro inclinazione e preparazione e rispondente, per quanto possibile, allacondizione sociale della famiglia». L’obbligo di mantenimento «prescinde dalla potestà dei genitori e sopravvive ad essa in varie ipotesi come quella del figlio che abbia appena compiuto la maggiore età».
Il caso nasce dal ricorso di un comune del napoletano che chiedeva, ottenendolo, il rimborso di 48 mila euro, somma anticipata per il collocamento in una casa famiglia di tre figli adottati da una coppia di coniugi ventisei anni fa e dalla quale era stati allontanati perchè trovati in stato di abbandono. Al di là della vicenda in sè, per la quale la Cassazione ha ricordato che la famiglia adottiva, pur perdendo la patria potestà, è tenuta a provvedere al mantenimento dei figli adottati e collocati in una casa famiglia (a meno che siano davvero indigenti), i supremi giudici hanno colto l’occasione per ricordare quanto siano estesi i «doveri» dei genitori nei confronti dei figli.
L'«assistenza economica non cessa per il raggiungimento della maggiore età da parte della prole, ma perdura anche indipendentemente dalla loro età fino a quando i figli non vengono avviati ad una professione, ad un’arte o ad un mestiere confacente alla loro inclinazione e preparazione e rispondente, per quanto possibile, allacondizione sociale della famiglia». L’obbligo di mantenimento «prescinde dalla potestà dei genitori e sopravvive ad essa in varie ipotesi come quella del figlio che abbia appena compiuto la maggiore età».
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