Londra, tremano le banche
Barclays sotto inchiesta
Le banche, ancora le banche. Scoppia un nuovo scandalo finanziario in Inghilterra, e nell’occhio del ciclone finisce uno degli istituti più prestigiosi e famosi nel mondo: Barclays.
Di Gabriel Bertinetto
Il presidente della Barclays, Martin Agius, si è dimesso. Il direttore Bob Diamond per ora resta dov’è, ma a chiedere la sua testa sono in molti. A cominciare dal leader dell’opposizione laburista Ed Miliband, che lo chiama esplicitamente in causa ai Comuni: «È importante ripristinare la fiducia nelle banche britanniche. E non credo davvero che questo sia possibile con Bob Diamond».
Cosa è accaduto? La Barclays è accusata di avere manipolato i tassi di interesse interbancari, fornendo informazioni false per il calcolo del Libor. Il Libor (equivalente oltre Manica dell’Euribor) è il benchmark, cioè il tasso di riferimento, per gli scambi monetari fra banca e banca. Viene fissato ogni giorno dalla British Bankers’ Association sulla base delle informazioni che arrivano dai maggiori istituti.
Sono procedimenti tecnicamente alquanto sofisticati, nei quali, secondo un’inchiesta della Financial Services Authority (Fsa), i funzionari della Barclays si sarebbero esercitati per favorire la propria banca, alterando l’andamento delle transazioni. Il periodo preso in considerazione è quello fra il 2005 e il 2009, a cavallo del fatidico 2008, l’anno in cui i mercati finanziari furono travolti dal tracollo da cui il mondo intero ancora stenta a tirarsi fuori.
In alcuni casi gli operatori della Barclays (ma altre banche sono sotto osservazione, dalla Rbs alla Hsbc, da Citigroup a Ubs) agivano per far salire artificialmente il livello del Libor, e aumentare i profitti del loro istituto In altri momenti fornivano dati fasulli per far credere che la Barclays fosse in condizioni migliori di quelle in cui invece si trovava.
La Fsa ha inflitto alla Barclays una multa pari a 290 milioni di sterline. Ma la storia non finisce qua. Il Serious Fraud Office sta valutando se rivolgersi alla magistratura per una denuncia penale. Intanto il mondo politico è in subbuglio.
Il premier David Cameron interviene ai Comuni annunciando una indagine parlamentare per una revisione del sistema bancario nazionale. Definisce «uno scandalo» la manipolazione dei tassi di interesse e assicura che la commissione lavorerà affinché il settore finanziario del Regno Unito si doti delle «regole più severe e più trasparenti».
Il leader laburista Ed Miliband non crede che sia questa la via migliore per fare pulizia e propone che l’inchiesta sia affidata a un organismo indipendente sia dai banchieri che dai politici Qualcosa di simile insomma alla commisione Leveson, che sta setacciando il sistema di relazioni fra partiti e media alla luce dei misfatti venuti alla luce con il cosiddetto Murdochgate. La commissione Leveson si occupa di problemi inerenti all’etica professionale e ai codici di condotta dei personaggi pubblici.
Lo scandalo della Barclays scoppia mentre l’opinione pubblica è turbata da una serie di vicende che hanno minato profondamente la fiducia generale nel settore finanziario. Fra le piu recenti quella che ha per oggetto il modo ingannevole in cui furono piazzate polizze assicurative per proteggere le piccole aziende da eventuali incrementi dei tassi di interesse. Nella frode è coinvolta un'azienda appartenente a Michael Spencer, consulente del primo ministro ed ex-tesoriere del partito tory.
Più in generale il cittadino britannico è disgustato dal modo in cui i grandi manager hanno continuato ad arricchirsi mentre gli istituti da loro diretti subivano perdite colossali e i risparmi degli investitori venivano mangiati dalla speculazione. Il fenomeno non riguarda solo la Gran Bretagna. A partire dal 2008 la fiducia dei consumatori nel sistema bancario è calata del 48% negli Usa e del 30% in Inghilterra. Lo rivela uno studio della società Edelman.
2 luglio 2012
Cosa è accaduto? La Barclays è accusata di avere manipolato i tassi di interesse interbancari, fornendo informazioni false per il calcolo del Libor. Il Libor (equivalente oltre Manica dell’Euribor) è il benchmark, cioè il tasso di riferimento, per gli scambi monetari fra banca e banca. Viene fissato ogni giorno dalla British Bankers’ Association sulla base delle informazioni che arrivano dai maggiori istituti.
Sono procedimenti tecnicamente alquanto sofisticati, nei quali, secondo un’inchiesta della Financial Services Authority (Fsa), i funzionari della Barclays si sarebbero esercitati per favorire la propria banca, alterando l’andamento delle transazioni. Il periodo preso in considerazione è quello fra il 2005 e il 2009, a cavallo del fatidico 2008, l’anno in cui i mercati finanziari furono travolti dal tracollo da cui il mondo intero ancora stenta a tirarsi fuori.
In alcuni casi gli operatori della Barclays (ma altre banche sono sotto osservazione, dalla Rbs alla Hsbc, da Citigroup a Ubs) agivano per far salire artificialmente il livello del Libor, e aumentare i profitti del loro istituto In altri momenti fornivano dati fasulli per far credere che la Barclays fosse in condizioni migliori di quelle in cui invece si trovava.
La Fsa ha inflitto alla Barclays una multa pari a 290 milioni di sterline. Ma la storia non finisce qua. Il Serious Fraud Office sta valutando se rivolgersi alla magistratura per una denuncia penale. Intanto il mondo politico è in subbuglio.
Il premier David Cameron interviene ai Comuni annunciando una indagine parlamentare per una revisione del sistema bancario nazionale. Definisce «uno scandalo» la manipolazione dei tassi di interesse e assicura che la commissione lavorerà affinché il settore finanziario del Regno Unito si doti delle «regole più severe e più trasparenti».
Il leader laburista Ed Miliband non crede che sia questa la via migliore per fare pulizia e propone che l’inchiesta sia affidata a un organismo indipendente sia dai banchieri che dai politici Qualcosa di simile insomma alla commisione Leveson, che sta setacciando il sistema di relazioni fra partiti e media alla luce dei misfatti venuti alla luce con il cosiddetto Murdochgate. La commissione Leveson si occupa di problemi inerenti all’etica professionale e ai codici di condotta dei personaggi pubblici.
Lo scandalo della Barclays scoppia mentre l’opinione pubblica è turbata da una serie di vicende che hanno minato profondamente la fiducia generale nel settore finanziario. Fra le piu recenti quella che ha per oggetto il modo ingannevole in cui furono piazzate polizze assicurative per proteggere le piccole aziende da eventuali incrementi dei tassi di interesse. Nella frode è coinvolta un'azienda appartenente a Michael Spencer, consulente del primo ministro ed ex-tesoriere del partito tory.
Più in generale il cittadino britannico è disgustato dal modo in cui i grandi manager hanno continuato ad arricchirsi mentre gli istituti da loro diretti subivano perdite colossali e i risparmi degli investitori venivano mangiati dalla speculazione. Il fenomeno non riguarda solo la Gran Bretagna. A partire dal 2008 la fiducia dei consumatori nel sistema bancario è calata del 48% negli Usa e del 30% in Inghilterra. Lo rivela uno studio della società Edelman.
estratto da: http://www.unita.it/mondo/londra-tremano-le-banche-br-barclays-sotto-inchiesta-1.426180
Sette Banche Under UK Libor Indagine FSA Criticato
Con Lindsay e Ben Fortado Moshinsky - 17 lug 2012 11:57 GMT +0200
Man mano che si procede con le indagini, si accerta che queste "cospirazioni andavano avanti già da diversi anni su scala internazionale" e che le banche nelle quali lavoravano i trader indagati, sono ora sotto una crescente pressione, affinché possano spiegare cosa sapevano della manipolazione dei tassi di interesse.
Molti di questi piccoli gruppi di trader che si erano venuti a formare, non facevano parte della presunta collusione che ha coinvolto la banca inglese Barclays, nella quale si ritiene che i trader abbiano promesso bottiglie di Bollinger come ricompensa per la manipolazione dei tassi. La banca inglese ha pagato lo scorso mese 450 milioni di dollari di multa ammettendo che alcuni trader e capi tentarono di truccare il London Interbank Offered Rate (Libor).
Alcune banche tra l'altro "aggiustarono" i tassi interbancari durante la crisi.
Lo scandalo sta coinvolgendo 16 banche e l'ex Ceo della Barclays, Robert Diamond, che si è dovuto dimettere da amministratore delegato della Barclays.
Il Tribunale americano e inglese aspirano a raggiungere un compromesso con un'altra banca entro questo autunno.
Ma ora nel mirino degli investigatori c'è la Deutsche Bank: un'indagine interna ha rivelato che due dei suoi ex trader, potrebbero essere coinvolti nella manipolazione dei tassi di interesse interbancari, ma non è ancora nota la durata e il risultato che darà questa indagine interna.
Per ora la Deutsche Bank non è disponibile a commentare l'indagine interna. Ma essa non ha nulla a che vedere con l'indagine avviata dall'autorità tedesca Bafin, anche se l'Authoriy è stata comunque informata e aggiornata.
L'indagine della Bafin era iniziata un anno fa.
http://www.firstonline.info/a/2012/07/24/deutsche-bank-avviata-unindagine-interna-per-due-s/e71bf48c-d284-433f-80de-5bf40a226660
Molto più di uno scandalo, un pozzo senza fondo. Ogni giorno che passa, infatti, l’inchiesta sulla manipolazione del Libor si arricchisce di nuovi inquietanti particolari e soggetti coinvolti o potenzialmente coinvolti che ne stanno rendendo sempre più lontani i confini. Esploso ufficialmente a giugno con l’ammissione da parte della seconda banca inglese, Barclays, delle manipolazioni effettuate dai suoi manager tra il 2005 e il 2009 sul tasso di riferimento che regola i prestiti interbancari, ma anche gli interessi relativi a molti prodotti finanziari, tra cui i mutui, principalmente in valute diverse dall’euro, il caso si sta rapidamente espandendo a macchia d’olio.
Non solo e non tanto per il palleggio continuo di accuse e responsabilità ai vari livelli della banca e tra autorità di controllo inglesi e americane, che comunque, è provato, avevano quantomeno dei sospetti sulle manipolazioni in corso fin dal lontano 2007. Il punto nuovo – oltre all’inerzia dei vigilanti – è che dando per assunto che Barclays non può aver agito da sola, la platea delle banche potenzialmente coinvolte si sta facendo sempre più ampia da questa e dall’altra parte dell’Oceano. Anche perché il tasso manipolato non era solo il Libor: i ritoccatori si sarebbero occupati anche del suo omologo per le operazioni in euro, l’Euribor, che fortunatamente è più difficile da influenzare, visto il numero maggiore di soggetti coinvolti e quindi l’impatto potrebbe essere stato più contenuto.
Fatto sta che accanto ai trader di Barclays, nel mirino dell’inchiesta sarebbero finiti i loro colleghi di altre quattro grandi banche europee d’accordo per allineare la contrattazione sui tassi ai loro obiettivi di profitto su prodotti finanziari sofisticati. In particolare il Financial Times nei giorni scorsi ha fatto i nomi della francese Société Générale, della tedesca Deutsche Bank e della britannica Hsbc, la stessa che in questi giorni negli Stati Uniti è sotto inchiesta per riciclaggio a servizio dei narcos messicani. Su Deutsche Bank in particolare proprio due giorni fa ha iniziato a emergere qualcosa. Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Handelsblatt, infatti, il nuovo numero uno del colosso bancario, Anshu Jian, ha ordinato un’inchiesta interna sui sospetti di manipolazione del Libor dal 2010 visto che al tempo dirigeva la banca d’investimento del gruppo a Londra. Indagine che non si sarebbe ancora chiusa per mancanza di determinazione anche se negli ultimi tempi c’è stata un’accelerazione. Non solo.
Secondo un’inchiesta del Sole 24 Ore, di concerto con le banche potrebbero aver operato anche fondi d’investimento particolarmente sospettati di aver ricattato gli operatori mettendoli sotto pressione con l’offerta, come contraltare di tassi favorevoli, dell’utilizzo dei servizi della banca. Ma la platea si potrebbe allargare ancora, si parla in totale di una ventina di banche, se dovesse arrivare a un punto l’indagine avviata dall’Antitrust Ue lo scorso ottobre sul sospetto di un cartello degli istituti sul mercato dei derivati sui tassi d’interesse indicizzati sia all’Euribor che al Libor.
Sempre sul fronte comunitario, con un’azione che però ricorda quella proverbiale di chi chiude il cancello dopo la fuga dei buoi, mercoledì la Commissione Ue presenterà una proposta di sanzione penale per questo tipo di manipolazioni . Mentre tra Gran Bretagna e Usa continuano a volare gli stracci, con la Bank of England che ha pubblicato dei documenti che smentirebbero gli avvertimenti americani del 2008. E la palla torna così al braccio destro economico di Barack Obama, Timothy Geithner, all’epoca presidente della Fed di New York che dall’inizio di questa storia sostiene di aver fatto il suo dovere nell’informare le autorità inglesi. Il tutto non senza ripercussioni sulla campagna elettorale americana. Che dovrà fare i conti anche con la class action depositata fin dal 30 aprile scorso presso la Corte distrettuale di New York e che riunisce diverse azioni collettive che risalgono anche al 2010. Nel mirino di comuni, consumatori e aziende una ventina di istituti. Con le stime sul potenziale conto complessivo per le banche che sono già lievitate da 22 a 40 miliardi di dollari.
da Il Fatto Quotidiano del 22 luglio 2012
he U.K. financial regulator said it’s investigating seven lenders over attempts to manipulate interbank offered rates as lawmakers criticized it for not opening the probe earlier.
The regulator didn’t pay attention to warning signs or react fast enough to reports of problems with Libor rates, lawmaker George Mudie told Financial Services Authority Chairman Adair Turner.
The FSA investigation, which led to a record $453 million fine last month against Barclays Plc (BARC) by U.K. and U.S. authorities, wasn’t opened until 2010, despite press reports and submissions from bank employees that the London interbank offered rate was being manipulated as early as 2007.
“This was under-regulated,” Mudie, a member of the opposition Labour party, said at a hearing of Parliament’s Treasury Select Committee yesterday in London. “You were warned about it and warned about it.”
The FSA is now investigating seven banks on suspicion of submitting false interest rates, and regulators in other countries are looking into additional lenders, Tracey McDermott, the regulator’s acting head of enforcement, told the panel, without identifying any of the firms. The FSA is seeking to levy more civil fines, she said.
Royal Bank of Scotland Group Plc, UBS AG, Lloyds Banking Group Plc and Deutsche Bank AG are among the lenders regulators in Europe, Asia and the U.S. are investigating.
False Rates
Turner said Barclays employees who contacted them “weren’t being entirely honest” when discussing problems with setting Libor. Barclays employees talked about “dislocations” in the benchmark and didn’t say that anyone was submitting false rates, Turner told the Treasury Select Committee.
The reports only reached the junior level and weren’t escalated to senior management, he said. He has asked the regulator’s internal audit department to review any contact with Barclays to determine whether the agency missed red flags on Libor.
“I think we should have spotted it earlier,” Turner said. “There was a failure in general to see this whole financial crisis coming.”
The first time Turner was notified was in November 2009, when the FSA’s then-Chief Executive Officer Hector Sants told him about the case they were working on with the U.S. Commodity Futures Trading Commission.
Geithner Warning
Timothy F. Geithner, then the head of the New York Federal Reserve bank, in June 2008 warned the Bank of England that the method used to set the London interbank offered rate was open to abuse.
U.K. fraud prosecutors didn’t begin a criminal investigation until last week, though they were kept informed of the regulator’s probe, McDermott said.
Barclays traders involved in allegedly manipulating Libor rates between 2005 and 2007 may be charged by U.S. prosecutors before the Labor Day holiday on Sept. 3, said a person familiar with the Justice Department investigation in Washington.
Turner and Andrew Bailey, the regulator’s head of banking supervision, said the cultural issues at London-based Barclays came from the “tone at the top,” including former CEO Robert Diamond.
Officials at the Bank of England’s Financial Policy Committee, which includes Governor Mervyn King, put pressure on the FSA to crack down on “aggressive” behavior at Barclays, according to a board meeting summary dated Feb. 9 published by lawmakers yesterday.
Barclays Letter
Members of the committee, including Turner and Paul Tucker, deputy governor of the central bank, are testifying to the same panel of lawmakers today on a report into U.K. financial stability.
Barclays was warned by Turner in an April letter to Chairman Marcus Agius that it aggressively interpreted rules, took advantage of complex structures and submitted misleading estimates of capital levels.
Turner said the letter was the only one of its kind he has written to a bank chairman and was meant to drive home the message that the bank was “gaming the system.”
Jerry del Missier, Barclays’s former chief operating officer, told the same group of lawmakers yesterday that Diamond instructed him to submit artificially low Libor rates, and blamed compliance managers for failing to act. Del Missier, 50, said Diamond told him those instructions came from the Bank of England, which he then passed along to Mark Dearlove, the head of the bank’s money-markets desk.
Derivative Benefits
The FSA also found in its investigation of Barclays that its derivatives traders were colluding with other banks to submit false rates in order to benefit their own positions.
“It’s worthwhile saying that what was going on in ’05, ’07 was not something that anyone, including the CFTC, expected” when they began their investigation, Turner said. “The derivatives trader is not asking the submitter to change his submission on a note that he believes is hidden but by shouting it across the floor, and that indicates that there is something deeply wrong with the culture.”
Turner said it hadn’t occurred to him before 2009 that the rate was something that could be manipulated.
Confidence in Libor, a benchmark for financial products valued at $500 trillion worldwide, has been dented by Barclays’s admission that it submitted false rates. Diamond, who resigned as Barclays’ CEO after the bank was fined, told the committee this month that other banks low-balled submissions.
“Members are increasingly wondering how such a large industry has been allowed to grow up on such a finger-in-the- wind number,” Steve Baker, a U.K. Conservative lawmaker who isn’t a member of the Treasury Select Committee, said in a telephone interview after yesterday’s hearing.
To contact the reporters on this story: Lindsay Fortado in London at lfortado@bloomberg.net
To contact the editor responsible for this story: Anthony Aarons at aaarons@bloomberg.net
estratto da: http://www.bloomberg.com/news/2012-07-16/seven-banks-under-u-k-libor-investigation-as-fsa-criticized.html
Deutsche Bank, avviata un'indagine interna per due trader coinvolti nello scandalo Libor
Un'indagine interna della Deutsche Bank ha rivelato un coinvolgimento di due suoi trader, che si andranno ad affiancare all'altra dozzina di speculatori nella lista dei sospettati e prossimi all'arresto e alle sanzioni
Crescono i trader che sono coinvolti nell'investigazione internazionale sullo scandalo Libor per aver manipolato i tassi di interesse interbancari.
L'indagine ha nella lista dei sospettati più di una dozzina di indagati di 9 banche diverse.Man mano che si procede con le indagini, si accerta che queste "cospirazioni andavano avanti già da diversi anni su scala internazionale" e che le banche nelle quali lavoravano i trader indagati, sono ora sotto una crescente pressione, affinché possano spiegare cosa sapevano della manipolazione dei tassi di interesse.
Molti di questi piccoli gruppi di trader che si erano venuti a formare, non facevano parte della presunta collusione che ha coinvolto la banca inglese Barclays, nella quale si ritiene che i trader abbiano promesso bottiglie di Bollinger come ricompensa per la manipolazione dei tassi. La banca inglese ha pagato lo scorso mese 450 milioni di dollari di multa ammettendo che alcuni trader e capi tentarono di truccare il London Interbank Offered Rate (Libor).
Alcune banche tra l'altro "aggiustarono" i tassi interbancari durante la crisi.
Lo scandalo sta coinvolgendo 16 banche e l'ex Ceo della Barclays, Robert Diamond, che si è dovuto dimettere da amministratore delegato della Barclays.
Il Tribunale americano e inglese aspirano a raggiungere un compromesso con un'altra banca entro questo autunno.
Ma ora nel mirino degli investigatori c'è la Deutsche Bank: un'indagine interna ha rivelato che due dei suoi ex trader, potrebbero essere coinvolti nella manipolazione dei tassi di interesse interbancari, ma non è ancora nota la durata e il risultato che darà questa indagine interna.
Per ora la Deutsche Bank non è disponibile a commentare l'indagine interna. Ma essa non ha nulla a che vedere con l'indagine avviata dall'autorità tedesca Bafin, anche se l'Authoriy è stata comunque informata e aggiornata.
L'indagine della Bafin era iniziata un anno fa.
http://www.firstonline.info/a/2012/07/24/deutsche-bank-avviata-unindagine-interna-per-due-s/e71bf48c-d284-433f-80de-5bf40a226660
Manipolazione Libor ed Euribor, i gruppi bancari di tutta Europa sotto accusa
Esploso a giugno con l’ammissione di Barclays delle manipolazioni effettuate sul tasso di riferimento che regola i prestiti interbancari, il caso si sta rapidamente espandendo al Vecchio continente e ai suoi istituti di credito
Molto più di uno scandalo, un pozzo senza fondo. Ogni giorno che passa, infatti, l’inchiesta sulla manipolazione del Libor si arricchisce di nuovi inquietanti particolari e soggetti coinvolti o potenzialmente coinvolti che ne stanno rendendo sempre più lontani i confini. Esploso ufficialmente a giugno con l’ammissione da parte della seconda banca inglese, Barclays, delle manipolazioni effettuate dai suoi manager tra il 2005 e il 2009 sul tasso di riferimento che regola i prestiti interbancari, ma anche gli interessi relativi a molti prodotti finanziari, tra cui i mutui, principalmente in valute diverse dall’euro, il caso si sta rapidamente espandendo a macchia d’olio.
Non solo e non tanto per il palleggio continuo di accuse e responsabilità ai vari livelli della banca e tra autorità di controllo inglesi e americane, che comunque, è provato, avevano quantomeno dei sospetti sulle manipolazioni in corso fin dal lontano 2007. Il punto nuovo – oltre all’inerzia dei vigilanti – è che dando per assunto che Barclays non può aver agito da sola, la platea delle banche potenzialmente coinvolte si sta facendo sempre più ampia da questa e dall’altra parte dell’Oceano. Anche perché il tasso manipolato non era solo il Libor: i ritoccatori si sarebbero occupati anche del suo omologo per le operazioni in euro, l’Euribor, che fortunatamente è più difficile da influenzare, visto il numero maggiore di soggetti coinvolti e quindi l’impatto potrebbe essere stato più contenuto.
Fatto sta che accanto ai trader di Barclays, nel mirino dell’inchiesta sarebbero finiti i loro colleghi di altre quattro grandi banche europee d’accordo per allineare la contrattazione sui tassi ai loro obiettivi di profitto su prodotti finanziari sofisticati. In particolare il Financial Times nei giorni scorsi ha fatto i nomi della francese Société Générale, della tedesca Deutsche Bank e della britannica Hsbc, la stessa che in questi giorni negli Stati Uniti è sotto inchiesta per riciclaggio a servizio dei narcos messicani. Su Deutsche Bank in particolare proprio due giorni fa ha iniziato a emergere qualcosa. Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Handelsblatt, infatti, il nuovo numero uno del colosso bancario, Anshu Jian, ha ordinato un’inchiesta interna sui sospetti di manipolazione del Libor dal 2010 visto che al tempo dirigeva la banca d’investimento del gruppo a Londra. Indagine che non si sarebbe ancora chiusa per mancanza di determinazione anche se negli ultimi tempi c’è stata un’accelerazione. Non solo.
Secondo un’inchiesta del Sole 24 Ore, di concerto con le banche potrebbero aver operato anche fondi d’investimento particolarmente sospettati di aver ricattato gli operatori mettendoli sotto pressione con l’offerta, come contraltare di tassi favorevoli, dell’utilizzo dei servizi della banca. Ma la platea si potrebbe allargare ancora, si parla in totale di una ventina di banche, se dovesse arrivare a un punto l’indagine avviata dall’Antitrust Ue lo scorso ottobre sul sospetto di un cartello degli istituti sul mercato dei derivati sui tassi d’interesse indicizzati sia all’Euribor che al Libor.
Sempre sul fronte comunitario, con un’azione che però ricorda quella proverbiale di chi chiude il cancello dopo la fuga dei buoi, mercoledì la Commissione Ue presenterà una proposta di sanzione penale per questo tipo di manipolazioni . Mentre tra Gran Bretagna e Usa continuano a volare gli stracci, con la Bank of England che ha pubblicato dei documenti che smentirebbero gli avvertimenti americani del 2008. E la palla torna così al braccio destro economico di Barack Obama, Timothy Geithner, all’epoca presidente della Fed di New York che dall’inizio di questa storia sostiene di aver fatto il suo dovere nell’informare le autorità inglesi. Il tutto non senza ripercussioni sulla campagna elettorale americana. Che dovrà fare i conti anche con la class action depositata fin dal 30 aprile scorso presso la Corte distrettuale di New York e che riunisce diverse azioni collettive che risalgono anche al 2010. Nel mirino di comuni, consumatori e aziende una ventina di istituti. Con le stime sul potenziale conto complessivo per le banche che sono già lievitate da 22 a 40 miliardi di dollari.
da Il Fatto Quotidiano del 22 luglio 2012
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